venerdì 28 dicembre 2007

I buoni propositi per il 2008


Vediamo un pò, visto com'è andato quest'anno provo a ripetermi per il 2008.


  1. Risolvere i miei numerosi problemi di salute (lo so, mi ripeto!), in particolare cercare di limitare il numero di interventi chirurgici ad uno, quello per togliere la placca ed i chiodi alla gamba;

  2. Finire l'Università, discutere la tesi, e magari cercare di fare una figura decente;

  3. Poter essere riconosciuta all'Università come docente a tutti gli effetti;

  4. Migliorare la mia condizione lavorativa;

  5. Viaggiare, viaggiare e viaggiare, magari tornare a Sharm un'altra volta;

  6. Dimagrire un pò, o almeno tornare come ero prima;

  7. Essere più disponibile per i miei amici;

  8. Aprirmi verso altre amicizie;

  9. Ridurre le serate a casa da sola;

  10. Vedere più film e leggere più libri.

Deduco che sarà difficile anche sta volta mantenerli, ma ci proverò, lo giuro!

giovedì 20 dicembre 2007

La valigia dei buoni propositi del 2007.... il resoconto finale....

Come promesso eccemi alla fine a valutare se le mie promesse di inizio anno le ho mantenute:
  1. Risolvere i miei problemi di salute.... e solo qui ci potremmo fare un tema, ma se volessimo fare una sintesi, ho fatto 2 interventi al rene e adesso con la terapia giusta sembra migliorare. Il problema più grosso è stato il caro Sig. E. ed il suo parcheggio, adesso ho una bella cicatrice sulla gamba, una placca con 7 viti, 2 mesi di gesso e tanta fisioterapia, ah! dimenticavo ho anche tanti bei cateterini nell'armadio.... per un totale di più di 30 giorni di ospedale alle spalle!
  2. Dimagrire almeno 10-15 kg... questo assolutamente no, anzi la mia bilancia ha raggiunto massimi storici... ma già mi sto riprendendo!
  3. Finire l'università... e qui si può dare un voto favorevole. Ho finito gli esami, l'ultimo proprio ieri con uno splendido voto, resta solamente la tesi.
  4. Dedicare più tempo a me stessa... anche qui va un pò meglio, il tempo per me stessa l'ho avuto e sono molto serena.
  5. Dedicare più tempo alla mia famiglia ed ai miei amici... alla mia famiglia sicuramente sì. tanti mesi a casa e una vacanza splendida con le mie sorelle, di più non potevo chiedere. Per gli amici, devo essere sincera, potevo fare di meglio, ma spero che nessuno me ne voglia a male!
  6. Andare con più impegno in palestra.... l'ho disdetta....
  7. Viaggiare, anche da sola... una bella vacanza al mare l'ho fatta.
  8. Risparmiare un pò di soldini.... magari.... invece nemmeno un pò... anzi...
  9. Andare a scuola di Tango... nemmeno c'ho provato!

Ma vorrei mettere un paio di punti extra a mio favore:

  • Ho preso il brevetto di Diving
  • Insegno ufficialmente all'Università

Tutto sommato credevo peggio.... ma resto comunque un disastro!

domenica 16 dicembre 2007

Vi autorizzo


Con la seguente autorizzo tutti coloro che mi conosco o che vengano a contatto con la mia persona, anche se per un periodo limitato nel tempo, a tagliarmi tutte e dieci le dita e a cavarmi gli occhi dalle orbite se avrò intenzione di iscrivermi ad un altro corso di studi, qualsiasi esso sia. Grazie

sabato 15 dicembre 2007

Cassiopea

Cassiopea è la mia costellazione preferita, è sempre visibile e non tramonta mai; rappresenta una regina seduta sul suo trono e le sue stelle sono tra le più luminose del cielo.

Alfa Cassiopeiae
Magnitudine 2.2, distante circa 120 anni luce, è una stella gialla.
Si chiama Schedar (o Shadar, o Schedir) che significa "il seno" e si trova nel vertice in basso della "V" a destra.

Beta Cassiopeiae
Magnitudine 2.3, distante circa 42 anni luce, è una stella bianca.
Si chiama Caph che significa "la mano tinta" e si trova all'etremità orientale della "V" a destra.

Gamma Cassiopeiae
Dista 780 anni luce ed è una stella Gigante blu variabile (tra la magnitudine 1.6 e la magnitudine 3.0): questa stella espelle anelli di gas ad intervalli regolari.
Si chiama Cih ed è la stella che rappresenta il centro della "W".

Delta Cassiopeiae
Magnitudine 2.8, distante 62 anni luce, è una stella bianco azzurra.
Si chiama Ruchbah che significa "il ginocchio" e si trova nel vertice in basso della "V" a sinistra.

Epsilon Cassiopeiae
Magnitudine 3.4, distante 520 anni luce, è una stella blu.
Si chiama Segin ed è la stella che si trova all'etremita occidentale della "V" a sinistra.

Eta Cassiopeiae
Dista 19 anni luce ed è una stella doppia composta da una stella gialla di magnitudine 3.6 e da una stella di magnitudine 7.5.
Si chiama Achird e si trova vicino a Schedar.

mercoledì 12 dicembre 2007

Lo sciopero degli auto trasportatori

In questi giorni è il corso lo sciopero generale degli autotrasportatori, le loro ragioni sono assolutamente indiscutibili, ma mi dispiace il loro metodo è assolutamente sbagliato. Anch'io sono la prima ad aderire agli scioperi, sia ben chiaro, ma non approvo una linea così dura. Non puoi fermare l'intero paese soprattutto se lo fai senza preavviso. I supermercati sono praticamente vuoti e per alcune famiglie sarà molto difficile procurare il latte per i propri bambini e presto finiranno le scorte di farina e non ci sarà più nemmeno il pane.
La cosa che mi riguarda di più è il mio ambiente lavorativo, in ospedale. Ok, le consegne dei farmaci non si sono completamente fermate. Ma le pompe di benzina vuote hanno le loro ripercussioni anche qui. Ci sono medici, infermieri ed altri operatori sanitari che non possono arrivare al posto di lavoro perché non hanno benzina e ancor più grave riguarda le ambulanze che non hanno più garantito il rifornimento. Se questo non è mettere a rischio un servizio pubblico, come lo chiamate voi?

venerdì 7 dicembre 2007

Panico

Con la mente ancora ovattata dalle vacanze ieri sera mi squilla il cellulare... "Pronto?".... "Silvia, come stai? Sono il CapodeiCapi, ti stavo cercando".... "?????" ...... e questo perché mi cerca? Non mi pare di aver fatto dei danni negli ultimi giorni..... "Mi dica Prof. CapodeiCapi" ........ "Ho bisogno di te. Domani dovrei tenere una lezione al corso di Laurea e visto che non posso ho pensato che tu mi potevi sostituire" ........ Caspita, il CapodeiCapi mi sta chiedendo di sostituirlo... la sua materia è difficilissima e forse una delle più importanti per gli studenti dell'ultimo anno.... non ci credevo. Gli dico di sì senza fare troppe domande..... "Adesso ti invio il materiale per la lezione".... Ok grazie.
Chiudo la conversazione tutta contenta, ma quando apro la mail capisco che c'era la fregatura. E chi caz** ci capiva niente di quelle cose, non sapevo nemmeno dove stavano di casa!!!!
Panico Panico Panico Panico
Prendo un bel respiro e passo tutta la notte a studiare.
Entro in aula e il videoproiettore non funziona.....
Panico Panico Panico Panico
Finalmente si accende ma le slides della lezione che fino a dieci minuti prima si vedevano benissimo erano completamente NERE!!!!
Panico Panico Panico Panico
E adesso che caz** gli racconto a questi???? Arriva un ragazzo e mi chiede di registrare la lezione.... sono prove della mia figuraccia.... No No .....
Panico Panico Panico Panico
Poi inizio a parlare, con il solo vantaggio che tanto loro ci capivano meno di me. Finisco la lezione e scappo, senza fare il solito finale "Ci sono domande"
Spero che il CapodeiCapi non venga mai a sapere degli esiti di questa lezione, in assoluto la peggiore che io abbia mai fatto.

mercoledì 5 dicembre 2007

Auguri

Ci siamo lasciati da quasi due anni ma resti comunque una persona molto importante nella mia vita.
Buon Compleanno!

lunedì 3 dicembre 2007

La mia piccola fuga

In pochi sapevano di questa mia piccola pausa di relax che mi ero ritagliata tra una lezione ed un'altra.

Io e le mie adorate sorelle lasciamo il freddo italiano per mete più calde, volo per Sharm el Sheikh con il solo desiderio di dimenticare gli ultimi cinque mesi della mia vita. Arriviamo in questo bel villaggio pieno di tante belle sdraie.... evvai che parte l'ozio più totale!!!

La mattina arriva un ragazzo che ci convince a fare una prova di Diving e incuriosita decido di provare. Valentina ne esce sconfitta, io al contrario una volta messa la testa dentro l'acqua capisco che il meraviglioso mondo del Mar Rosso era assolutamente magnifico e degno di essere scoperto.

Poche informazioni e decido di iscrivermi al corso. Così passo le giornate in acqua e seduta a seguire le lezioni (lo so, pure in vacanza mi metto a studiare!). Purtroppo il tempo dedicato a Lucia e Valentina è stato meno di quanto avrei voluto.

La prima immersione a cinque metri la passo attaccata al mio "pazientissimo" istruttore, poi dopo qualche cazziatone e tante birre da offrire comincio a divertirmi.

L'ultimo giorno si parte in barca e scopro che il mio sogno nel letto di quell'ospedale stava per diventare realtà.

Girando qua e là per la barriera corallina incontriamo una tartaruga marina e nuotiamo una affianco all'altra. Non è immaginabile e tantomeno descrivibile quello che ho provato.

Non finirò mai di ringraziare i miei istruttori, Manlio e Claudio, la loro passione è arrivata direttamente nel mio cuore. E mentre ricevevo il brevetto ho realizzato che si era aperto un nuovo mondo tutto da scoprire. Ho già promesso a tutti che a marzo, dopo la tesi, tornerò a trovarli!

Quando sono partita ho guardato il cielo e trovata Cassiopea ho deciso di dedicare a questa vacanza la sua stella più luminosa.


Questo è tutto il mio gruppetto, partendo da sinistra: Francesco, Claudio, Io, Domenico, Manlio e Rita.

Tra poco arriveranno anche le altre!

mercoledì 21 novembre 2007

Vergognatevi e basta

I Savoia chiedono all'Italia 260 milioni
"E' il risarcimento per 54 anni di esilio"

ROMA - I Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti in 54 anni di esilio: 170 milioni li vuole Vittorio Emanuele; 90 suo figlio Emanuele Filiberto. Ma non è tutto: oltre agli interessi sulle somme richieste, i Savoia vogliono anche la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana. Lo rivela un servizio che andrà in onda questa sera su RaiTre a Ballarò.

"Una ventina di giorni fa - anticipa la redazione del programma televisivo - la famiglia Savoia ha chiesto ufficialmente i danni al governo italiano con una lettera di sette pagine inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Romano Prodi redatta dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia".

Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un'intervista al programma di RaiTre ci sono "i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948".

Secca la replica del governo. Attraverso il segretario generale della presidenza del Consiglio Carlo Malinconico - conclude la redazione di Ballarò - il governo ha fatto sapere che "non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana".

Dubbi, quanto meno sull'opportunità di chiedere proprio adesso il risarcimento, sono stati sollevati anche da un fedelissimo di casa Savoia, Sergio Boschiero, segretario nazionale dell'Unione Monarchica Italiana: "L'avocazione allo Stato dei beni del re fu la prima grande rapina dopo la caduta della monarchia, ma non mi sembra il momento opportuno per rivendicazioni".

Giudizio che non trova d'accordo il portavoce di Casa Savoia, Filippo Bruno di Tornaforte, che ricorda cause simili intentate da altri ex regnanti: "E' il caso della Grecia, che ha dovuto pagare un cospicuo risarcimento a re Costantino e alla sua famiglia per l'ingiusto esilio".

Per questo, a ridosso della prescrizione che scatterebbe alla scadenza dei cinque anni dal rientro in Italia, i Savoia sembrano davvero decisi a fare causa allo Stato. L'ex famiglia reale è rimasta in esilio dal 1946, anno in cui si svolse il referendum che fece dell'Italia una repubblica al 2003, quando rientrarono nel nostro Paese grazie alla legge costituzionale approvata l'anno prima, legge che cancellava gli effetti delle disposizioni transitorie della Costituzione. Gli anni di esilio sarebbero 56 ma per la richiesta di risarcimento i Savoia si basano sulla data di approvazione della Convenzione Europea, quindi sul 1948.

Quanto ai proventi dell'eventuale vittoria processuale, Tornaforte precisa che andrebbero a una neonata "Fondazione Emanuele Filiberto di Savoia" che li destinerebbe "in opere di beneficenza e di sostegno alle fasce sociali più disagiate".
La Repubblica
(20 novembre 2007)

martedì 20 novembre 2007

Nozze di diamante



Sono traguardi difficili da raggiungere, ma sono davvero felice che i miei carissimi nonni ce l'abbiano fatta. Vedere quei due vecchietti festeggiare 60 anni di vita insieme mi ha fatto capire come l"amore eterno" possa realmente esistere.
Auguri e vi voglio bene!
Nella foto sono proprio loro quando erano ancora fidanzati!

giovedì 1 novembre 2007

Il parcheggio

Questa mattina mi sono svegliata presto così ho deciso di andate in un grande centro commerciale vicino casa.
Considerato il fatto che codesto centro ha molti posti auto e diversi ingressi arrivando in orario d'apertura ho trovato facilmente posto in prossimità di una entrata. Ho fatto un giretto per negozi ed una sosta al supermercato.
Quando ha cominciato ad affollarsi un pò troppo per i miei gusti ho ripreso la strada del parcheggio. Mi avvicino all'auto e mi accorgo che una macchina si ferma vicino alla mia. Mi guardo intorno e vedo poco più avanti tanti posti liberi, così non mi preoccupo più di tanto. Carico le buste in auto, metto la cintura, accendo il motore ed una sigaretta, il tutto con molta calma. Quando mi accorgo che la signora nell'auto comincia ad imprecare contro di me. La guardo senza capire se ce l'aveva davvero con me. Apro il finestrino e gli chiedo se ha dei problemi... questa ha cominciato ad insultarmi.... mi dovevo sbrigare che lei aspettava il mio posto.... gli dico gentilmente che ci sono altri 7mila parcheggi e non mi sembrava il caso di fare tutta quella scenata. Questa continua a dirmi che mi devo levare da... (immaginate bene dove) perchè lei voleva proprio quello vicino all'entrata...
Mi è salito il veleno. Senza rispondere, sono scesa dall'auto e mi sono diretta nuovamente verso l'entrata del centro commerciale. Questa ha continuato a mandarmi accidenti e mentre la guardavo con sufficienza se ne va poco più avanti e parcheggia in uno degli altri 6999 posti. Io torno indietro e me ne vado.
Tornando a casa pensavo come il dover parcheggiare è pari ad una guerra, se quella aveva una pistola mi avrebbe tranquillamente sparato.
E chi per un posto travolge due motociclisti, li manda in ospedale e gli cambia la vita...

martedì 30 ottobre 2007

Chi sono?



Una mattina come tante entro al lavoro, come al solito avevo da ridire qualcosa alla caposala. Entro sbattendo la porta e inizio con la lista delle lamentele.
Poi esco con un diavolo per capello e mi trovo questo ragazzo, alto ed elegante, che mi dice.... "Scusa ma tu sei Silvia?" lo guardo un pò sorpresa e gli rispondo di non riconoscerlo affatto. "Sono Massimo O." dice lui. Non ci potevo credere. Uno dei miei più cari amici di quando ancora adolescente frequentavo la parrocchia sotto casa. Non riesco a descrivere la gioia di quell'abbraccio.
Parlando mi ha raccontato di essere un avvocato, insieme abbiamo parlato di tutti gli altri della comitiva e di come tutti in un modo o nell'altro era cresciuto.... attori, mamme, manager....
Dopo averlo salutato mi sono fermata a pensare.
Io chi sono adesso? Dove mi ha portato la vita fino ad adesso?
Non sono riuscita a rispondere subito. Ma oggi ho capito.
Non sono sposata e non ho figli e forse la persona giusta per me non esiste.
Ma sono un'infermiera. Lo sono in ambulatorio, mentre cerco di rianimare una persona o semplicemente parlando con un paziente. Sono un'infermiera seduta come studentessa su quei banchi universitari. Sono commissaria in un concorso pubblico. Sono una docente universitaria. In classe con gli studenti mi chiamano professoressa.
Sono orgogliosa di me stessa e di tutto quello che ho fatto nella mia vita.

mercoledì 17 ottobre 2007

Nubi



A volte pensi che con un leggero soffio di brezza puoi mandarle via, ma poi mi accorgo che inesorabilmente tornano.

sabato 13 ottobre 2007

Chiamatemi Lupin!



In questi giorni la voglia di fare qualsiasi cosa non mi è ancora tornata. Dovrei fare tante cose ed in realtà non riesco a concludere molto.
Ieri avevo un esame (-4 all'alba) e solamente vedere quelle dispense mi dava la nausea, sempre gli stessi argomenti, sempre le stesse cose da dire, possibile che in corso di Laurea Specialistica anche se le materie cambiano il nome sono tutte uguali?
Così già era poca la voglia di studiare e tanto meno l'interesse, così ieri mi sono seduta su quella sedia senza aver letto una sola parola delle oltre 400 pagine da studiare. Il mio è stato un vero e proprio furto.
26, firmo e porto a casa!
Sono un fenomeno!!!

martedì 2 ottobre 2007

QI

In questi giorni al telegiornale sento spesso parlare dei famosi Test di Ammissione ai Corsi di Laurea, nelle interviste i ragazzi si lamentano del fatto che sono test sul Quoziente Intellettivo, e spesso difficili da superare.
Io non mi sento un genio eppure tutti i test li ho sempre superati, quello per infermiere, per fisioterapista e della Laurea Specialistica, ogni test un voto positivo.
Ma continuo ad essere scettica.
Non mi sento tutto sto fenomeno.
Così mi sono messa a girare per la rete, così ho continuato a navigare ed ho trovato un sito con un test per valutare il QI ed ho provato.

Il risultato mi ha sorpreso

Il mio QI è di 112.

Considerato che il valore della normalità è di 100, sono davvero felice, anche se per entrare al Mensa è necessario avere 130.

Mi sono sentita così Intelligente, brava e un mezzo fenomeno.

Poi ho provato ad attaccare il mio nuovo fax e non ci sono riuscita......
forse questi test vanno un pò rivisti......

giovedì 27 settembre 2007

Incatenata



Sono davvero stufa di questa prigione, di questi problemi e odio il destino che mi mette sempre alla prova.
Provo a dare degli esami che vanno in modo davvero mediocre, provo ad andare ad un convegno ma non riesco a seguirlo, provo a camminare e non ci riesco, sogno di partire ma vengo fermata, mi accreditano lo stipendio che è dimezzato.
Penso di averne avute abbastanza ora basta sono davvero al limite.
Per favore, adesso, chiunque tu sia, vai a prendertela con qualcun'altro, io la mia parte di vita te l'ho data!

domenica 16 settembre 2007

Benvenuta Elisa



Adesso che ho ripreso la quasi totale indipendenza sono riuscita a prendere la macchina e venire da te. Un viaggio difficile e forse un pò troppo lungo per la mia zampetta, ma sono arrivata sana e salva.
Ti ho trovata lì candida che dormivi tra due guanciali, nel cuore ho sentito una scossa, di gioia e tenerezza.
Una delle mie più care amiche adesso è mamma.
Elisa è nata ed ha cambiato Maria Rosaria in una donna.
Sei bellissima, anzi siete bellissime.
Vi voglio bene

lunedì 27 agosto 2007

Un pò di più per ripartire



Non sarà facile e rapido ricominciare un vita normale, con tutti i suoi impegni, gli amici, il lavoro e tutto il resto.
Non avrò una partenza da centometristra, ma forse sarò un maratoneta.
In questi giorni ho avuto modo di pensare tante volte a quello che mi è capitato in questi due mesi, la mia vita è stata fermata completamente. Adesso ho una lunga cicatrice sulla gamba, delle stampelle nuove, una scatola di cateteri in bagno e tanti brutti sogni ogni notte.
Non riesco ancora a rimuovere quell'auto bianca venirmi addosso, Giuliano che urlava e tutto il dolore che ho sentito e sento ancora.
Cerco di essere forte e serena ma non lo sono completamente.
Il dolore dentro non riesco a superarlo.
Tutto ciò perchè il signor E. voleva parcheggiare e noi volevamo andare al mare.
Ma sono felice di avere tante persone vicino, la mia famiglia che non mi ha mai lasciato nemmeno un minuto da sola, gli amici che anche con un semplice messaggino mi facevano sentire la loro presenza, telefonate e lettere inaspettate mi hanno fatto piangere lacrime di gioia.
Una piccola festa e finalmente sento che finalmente si riparte.

domenica 22 luglio 2007

domenica 15 luglio 2007

Basta poco per fermarsi



Sentire il vento caldo di quella domenica pomeriggio, i sandali, il costume e l'asciugamano nella moto.
Vedere la spiaggia avvicinarsi.
Trovarsi di fronte un' auto bianca.
Tenersi forte e sperare.
Rendersi conto di non avere più il controllo della tua vita.
Volare per metri.
Svegliarsi con il mio migliore amico che urla il mio nome.
L'odore ed il caldo dell'asfalto.
Capire che qualcuno ti aveva fermato.
Ma che eri ancora lì.

sabato 30 giugno 2007

La mia agenda

Dire che è piena è dir poco. Sono arrivati (finalmente) gli orari delle prossime due settimane. Sono da suicidio. Da una parte sono contenta di aver preso le ferie estive in questi giorni, perchè lavorare era impossibile. Dall'altra parte mi rode davvero tanto. Dovrò rinunciare alla tesi di una mia carissima amica, ad andare a trovarne un'altra incinta di sette mesi che ha bisogno di me, ma soprattutto dovrò rinunciare ad una settimana al mare che già avevo organizzato. Che palle! E così le mie ferie vanno riccamente a quel paese. Qualcuno mi dice che ne raccogliero i frutti, per il momento me li sto prendendo tutti in testa!

domenica 24 giugno 2007

Popeye

Quando si sente stanco e pensa di non farcela, tira fuori le sue scatolette di verdure e sconfigge i nemici e tutti vissero felici e contenti.
Mi sento come Braccio di Ferro.
Ieri sera mi ha aiutato tanto parlare con te, avevo bisogno di qualcuno che mi capisse e che mi faceva un pò piangere sulla sua spalla. Ma soprattutto avevo bisogno degli "spinaci" e tu lo hai fatto. Quando sei un marinaio è importante avere un faro che ti aiuti a trovare la strada per il porto.
Grazie, ti voglio bene.

venerdì 22 giugno 2007

Voglio lasciare tutto

Alla fine ho sbroccato, non ce la faccio più, hanno superato tutti i limiti possibili. Ancora che continuano a mettermela nel cu** e secondo loro devo aver ancora "pazienza". Bhè sta volta basta. L'ho terminata tutta. Sono due anni che continuo a fare la scimmietta che gira su TUTTI gli ambulatori di quello schifoso ospedale. Ogni giorno devo entrare in quel box, con la borsa in mano e aspettare la caposala che mi dice dove devo andare a lavorare in base ai problemi dei miei colleghi.... con figli... famiglia... ed altri vari ed eventuali. Quindi ogni mattina devo entrare in un servizio e ricordare gli "usi e costumi" di tutti gli altri. Ho sollevato ripetutamente la mia situazione di precarità che cominiciava a pesarmi. Ogni volta le stesse risposte, ma ogni volta le cose vanno diversamente. Sono arrivata ad un punto in cui ho cominciato a dare segni di intolleranza. Quando una mia collega è andata in maternità sono andata dalla caposala a chiedere una sistemazione un pò più decorosa. Poi arriva questa nuova, io ho due bambini piccoli ed in tre giorni ho girato tre ambulatori doversi. Ehi, gli dico io, sono due anni che giro su 27 stanze, adesso tocca a te! Alla caposala faccio le mie osservazioni del caso. Poi escono i turni di Luglio. E io sono ancora in giro e lei nel posto che avevo chiesto io. Ho urlato che non era giusto, ebbene la risposta è stata: "Silvia tu sei così brava, sai fare tutto..... e poi tu non hai nè figli nè famiglia, quindi resti così" Allora adesso lo urlo a piena voce MI SONO ROTTA I COG***ONI!!!!!! E' davvero assurdo come viene gestito il personale, una Laurea Specialistica in arrivo, titoli vari e pubblicazioni li posso usare solo in bagno al posto della Carta Igienica. E poi veder fare le "medicazioni avanzate" con il Cicatrene..... penso che ciò basti da solo. Sono arrivata al limite, la stanchezza ha preso il sopravvento. Giovedì sostengo l'ennesimo esame, al termine parlo con il professore e alla fine mi ha risposto "Signorina, secondo me lei è davvero sprecata!", non ne voglio proprio parlare. Nel frattempo oggi ho sostenuto un altro esame ed ho preso un altro 30. Sarà utile solamente a far crescere la carta del gabinetto. Altro che burn-out ..... e con questo concludo il mio sfogo.

domenica 17 giugno 2007

Ma che CAZZO stai dicendo 3???

Pensavo che lo storia era finita e invece leggete un pò....

Se l'infermiere va al potere in corsia

LA FEDERAZIONE nazionale degli infermieri ha comprato ieri un'intera pagina del Corriere della sera per confutare ciò che avevo scritto sulla mia rubrica "Linea di confine" a proposito dei mutamenti avvenuti nella loro professione. ANCHE se è inconsueto ribattere a una pagina pubblicitaria, per di più di un altro quotidiano, la questione sollevata ci sembra di tale impatto per il futuro del servizio sanitario e per la cura dei pazienti da meritare un ulteriore approfondimento. Inoltre il tema rappresenta un vero e proprio test di quale deriva stravolgente possa innestare in un paese come il nostro la pulsione al corporativismo di categoria, di quanta incoscienza possano dar prova i ceti politici quando legiferano per assicurarsi consenso laddove la forza del numero fa premio su ogni logica coerente, di quanto in questo, come in tutti i settori pubblici, l'interesse degli addetti ai lavori finisca sovente per prevalere sui diritti e le attese degli utenti, col contributo delle rappresentanze di categoria, soprattutto quelle autonome dalle Confederazioni. Prima di entrare nel merito desidero ribattere a quanti hanno considerato irrisorie e sprezzanti alcune mie considerazioni che, pur non essendo uso a complimenti formali, ho sempre nutrito rispetto e stima, anche per tante esperienze personali, per quell'esercito di infermiere ed infermieri che lavorano con dedizione, capacità, spirito di sacrificio al servizio dei pazienti, spesso in condizioni disagevoli e sempre mal pagati. Sgombriamo, dunque, il campo da equivoci e risentimenti reciproci e veniamo al punto centrale che riassumerei in quel passaggio del paginone dell'Ipasvi dove si afferma giustamente che «l'integrazione professionale e il lavoro di squadra sono una necessità ineludibile per ogni organizzazione sanitaria moderna»; subito dopo, però, si precisa «che il ritorno a rigide gerarchie tra professioni non solo è anacronistico ma risponde a vecchie logiche di potere». Il dissenso nasce qui e si àncora ad un giudizio, più volte espresso, sugli effetti destabilizzanti e anche distruttivi di taluni (sottolineo «taluni», a scanso di generalizzazioni) aspetti della riforma universitaria e delle molteplici modifiche di quella sanitaria. In particolare l'introduzione del cosiddetto 3+2 e la moltiplicazione dissennata dei corsi di laurea (dovuta alla rincorsa corporativa accademica) ha creato, assieme a una miriade di cattedre, una miriade di nuove «professionalità» con titoli di laurea dottorale di prima e di seconda fascia. Nell'ambito sanitario, come mi informa il sottosegretario on. Patta (ds), ben 22 sono queste nuove scienze, che vanno dall'infermieristica all'igiene dentale, dagli addetti di laboratorio ai podologi, dagli psicologi agli assistenti sociali. Se ciò significasse che una serie di figure, già operanti da sempre nei nosocomi, sono messi in grado di certificare il raggiungimento di un più qualificato livello culturale e tecnologico e, di conseguenza, l'ottenimento di una più ampia autonomia operativa e di uno stipendio più decente, il passaggio sarebbe assolutamente positivo. Per contro la perplessità nasce, invece, quando si legge, nello scritto, sempre del sottosegretario, «che ogni operatore esercita la propria professione all'interno del proprio ambito operativo... mentre i medici restano titolari della diagnosi clinica (da non confondersi con la diagnosi infermieristica, ndr ), degli atti medico-chirurgici e della prescrizione della terapia farmacologica » . Questa suddivisione giuridica ha come ricasco che ogni categoria ha una sua progressione di carriera con propri primari del tutto indipendenti dai primari medici. Come immaginare che una siffatta frammentazione conduca ad un lavoro interdisciplinare armonico? Provano il contrario le numerose e-mail ricevute. Cito per tutti quello di una infermiera , laureata presso l'Università di Firenze, che mi spiega: «L'epoca in cui la caposala (oggi infermiere coordinatore) rispondeva al primario è ben lontana... l'infermiere è l'unico responsabile dell'assistenza infermieristica generale e non c'è medico che possa sindacare processi e pianificazioni assistenziali... la legge inoltre afferma come ci siano settori in cui si richiede che la dirigenza sia affidata all'infermiere... non esiste gerarchia tra infermieri e medici e il medico non avrà mai responsabilità per ciò che fa l'infermiere». Affermazioni anche psicologicamente significative. Non credo, però, che il problema vada affrontato sotto l'ottica dei rapporti di potere ma alla luce degli interessi del malato e dell'organizzazione ospedaliera, in particolare nelle corsie. Confesso che sono un partigiano della medicina olistica, quella, cioè, che prende in carico l'uomo nel suo assieme e non come somma delle sue varie parti. Per questo ho molti dubbi sugli eccessi di specializzazione anche in ambito medico ed invidio la pratica americana (basta guardare una delle tante fiction in materia) dove tutti gli specialisti si riuniscono attorno al malato ed assieme pervengono alla diagnosi e alla cura. In questo ambito il massimo di competenza specifica, compresa quella infermieristica, si sposa col massimo di collaborazione. Da noi non è certo così e, se è giusto puntare ad una pratica multidisciplinare e ad un lavoro di équipe, l'approccio che mette tutte le categorie sullo stesso piano, negando la necessità che in corsia esista, accanto a vasti ambiti di autonomia funzionale, qualcuno che per competenza scientifica ed esperienza sia in grado di prendere decisioni di ultima istanza valide per tutti, vuol dire gettare le premesse per dissidi corporativi, caotica disorganizzazione, prepotere sindacale istituzionalizzato. Ma non è tutto. In Italia ci sono 342.000 infermieri, teoricamente tutti sulla rampa di lancio per il diploma dottorale (oggi l'offerta formativa universitaria è di 13.000 posti l'anno). L'organico attuale risulta, peraltro, basso e l'attività in molti ospedali è intralciata dalla carenza infermieristica (doppi turni, liste di attesa, bassa utilizzazione delle strutture chirurgiche e diagnostiche). Il ricorso a cooperative di extra comunitari è diventato necessariamente massiccio . Ora, se un certo numero di infermieri laureati, esperti di bioetica, risk management, etnografia, oltre che di assistenza del paziente, è certamente prezioso, resta il quesito sulla contraddizione obbiettiva tra le nuove classifiche professionali di tutti i neo laureati (o riconosciuti tali ope legis ) e le necessità quotidiane dei pazienti e dell'organizzazione ospedaliera. Sarebbe ipocrita pensare che un dottore in scienze infermieristiche non abbia l'ambizione di svolgere, tranne casi eccezionali, un'attività ben più qualificata del pulire il paziente e soccorrerlo nelle sue diurne e notturne necessità. Vi saranno dunque una quota crescente di neo professionisti non vocati a coprire le attuali carenze ma destinati a dar vita a una categoria intermedia, di difficile e costosa collocazione. D'altra parte la carenza degli infermieri tradizionali sarà coperta, nel migliore dei casi, dalla assunzione di nuovi Opa (operatori tecnici dell'assistenza, come vengono chiamati gli ex portantini) e di nuovi Oss (operatori socio-sanitari, i vecchi infermieri generici) autorizzati a «toccare» il paziente. Così senza acquistare una Tac in più, tagliando le medicine, scaricando molti oneri sulle famiglie, la spesa sanitaria salirà ancora senza costrutto. I sostenitori di questa riforma sindacal-corporativa si rifanno volentieri alla realtà anglo sassone. Dell'America abbiamo già accennato. Quanto all'Inghilterra è vero che l'infermiere ha un ruolo indipendente ma l'esempio purtroppo non calza, almeno per noi. L'Inghilterra è la patria del servizio infermieristico. La faccia della signora Florence Nightingale l'hanno messa addirittura sulla banconota da 10 pounds e le hanno dedicato anche una bella statua di fronte al Big Ben. Ma negli ospedali di Sua Maestà il servizio infermieristico è rigidamente gerarchico. Gli infermieri, e infermiere, tutti rigorosamente in divisa e cappellino hanno addirittura i gradi sulle spalline esattamente come i militari (infatti il servizio iniziò come servizio assistenziale militare a seguito dell'esercito inglese e la Nightingale ogni mattina passava in rassegna le sue nurses) e nelle corsie degli ospedali inglesi chi comanda, cioè la caposala o sister, si riconosce subito (non come da noi dove non conta quasi più nulla) essendo tra l'altro dotata di una elegante divisa blu a pois bianchi. Negli ospedali inglesi, infine, la carriera infermieristica è regolata da precise regole e periodici concorsi. Se si passa l'esame si attacca un altro gallone sulle mostrine. Da noi il caporalmaggiore non si distingue dal generale; tanto a far carriera ci pensano le leggi con le relative sanatorie e i rapporti sindacali.
(La Repubblica - Mario Pirani- giovedì 17 maggio 2007 - pagina 1)

Sono andata in bagno a vomitare dopo aver letto questo articolo..... è fiato sprecato e anche il mio povero pranzo.......

martedì 12 giugno 2007

Nuovo Look

Su gentile concessione de LaMarzia, ecco il mio nuovo look.
E' un pò d'impatto e assolutamente diverso. I commenti sono stati univoci nel dire che è decisamente "molto radicale" e nel dirmi "il taglio è molto bello", sul colore il sondaggio è ancora aperto: "Fanno Schifo", "Sono davvero belli", "Mi devo abituare"..... è strano come posso suscitare commenti così diversi. Bhé anch'io mi ci devo abituare e, forse, questa volta ho esagerato!

domenica 10 giugno 2007

Odi et Amo

Odio il parrucchiere perchè si diverte a stimolarmi nel prendere decisioni piuttosto "radicali", mi spinge a fare degli esperimenti un pò estremi. Ho avuto una crisi isterica quando ho visto i miei capelli ridotti a pochi centrimetri e di un colore "platino" che sicuramente non avrei mai osato. Ma lo amo perchè quando mi guardo allo specchio vedo un'altra persona e mi piace questo nuovo look un pò "vistoso".
Odio mio cugino che mi promette un serena scampagnata sugli appennini laziali e poi mi ritrovo con gli scarponi, il bastone e lo zainetto sulle spalle che mi arrampico sulla cresta di una montagna. Ma lo amo perchè ho vissuto una domenica speciale e ho potuto vedere la regione che mi ha adottata sotto un'altra prospettiva.

giovedì 7 giugno 2007

Buon Compleanno, amichina

mercoledì 6 giugno 2007

Il leone in me è stanco

Sembra davvero difficile riuscire a fare tutto in solo 24 ore. Lunedì abbiamo avuto una discussione feroce con la Coordinatrice del mio "corso di laurea magistrale". Non si rende conto che per noi sarà praticamente impossibile sostenere i ritmi di lezione da lei imposti. Dobbiamo coprire un intero semestre di lezione in meno di 4 settimane. Soprattutto la discussione si è infuocata quando gli abbiamo fatto notare che in nessuna università d'Italia, chissà forse del mondo, a giugno e luglio si seguono lezioni. In finale il dibattitto è stato praticamente inutile e sterile, visto che non è cambiato nulla. Così mi trovo di fronte ad una programmazione delle lezioni estremamente densa, e dei turni di lavoro che sono completamente incompatibili.
La mia casa è trascurata, non ho nemmeno il tempo per fare la spesa, mangio solo schifezze varie, non riesco nemmeno ad andare al bancomat! Sono diversi giorni che mi sono ripromessa di fare delle telefonate e non ho il tempo materiale per farle.
Mossi da compassione, dopo una telefonata in lacrime, i miei genitori verranno a darmi una mano per qualche giorno. Come farei senza di loro?

domenica 3 giugno 2007

Tiro con l'arco


Ieri Giuliano mi chiama alle otto di mattina e mi dice di alzarmi (pure di fretta!) che saremmo andati a tirare con l'arco. Prendo tutto e vado con lui. Festa di Paese nei pressi di Roma, con tanto di corsa podistica, banda musicale e carne alla brace. Montano i paglioni e gli archi. Ne prendo uno in mano un pò preoccupata per la misera figura che avrei fatto. Prima freccia, fuori (non è stata più ritrovata!), seconda angolo in alto, terza in basso, poi comincio a prenderci. Ne ho tirate davvero tante, ad ogni freccia un nuovo consiglio, e ad ogni consiglio una freccia che si avvicinava al bersaglio. Tendere l'arco e scoccare la freccia dà una strana emozione, non riesco a spiegarla, ma è stato bello e speciale. Sono un gruppo di nuovi amici con cui mi trovo molto bene, anche se più grandi e con visioni politiche un pò "diverse" dalle mie; ma sicuramente tornerò a tirare con loro, sempre che vorranno passare il tempo a darmi retta e a cercare le frecce che faccio sparire!!!!

sabato 2 giugno 2007

Asia


Sono appena tornata dal battesimo di Asia, la figlia di Enrico e Giovanna. E' bella, tanto, ma soprattutto sono belli i suoi genitori, pieni di gioia nel cuore per questo splendido dono. Gli voglio molto bene e sono felice per loro, la loro storia la conosco si dall'inizio, fino al loro matrimonio. Poi le nostre strade si sono divise, ma un forte affetto ci lega. Enrico è stato il miglior collega di turno che potevo avere e che sicuramente non avrò mai più. Così come tutti gli amici che ho incontrato, Enzo e Ilaria con la loro splendida Andrea, e tanti altri. Laura, la caposala, con cui ero sempre ai ferri corti, ma con cui ho parlato serenamente anche dei miei problemi personali. Ma soprattutto i ricordi di quei giorni che sono ancora vivi dentro di me, come dimenticare Holter, le partire a racchettoni, Frù-Frù vittima dei nostri scherzi ed i finti pazienti..... ma ora le nostre vite e le nostre scelte ci hanno portato altrove e non si può più tornare indietro.

venerdì 1 giugno 2007

Preti & Pedolifia

“Ai bambini appartiene il Regno dei cieli” è la parola di Gesù che propone proprio i bambini come modelli di vita per ogni cristiano: “se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli”. Quanto siamo lontani da queste parole e dal rispetto verso i bambini che queste parole presuppongono: bambini resi schiavi, sfruttati, non rispettati nei loro diritti, bambini fatti oggetto di attenzioni e di violenze sessuali da parte di adulti. Una parola tradita doppiamente da chi quella Parola deve annunziare e testimoniare, dai pedofili, cioè, in abito talare che, approfittando del proprio ruolo all’interno delle parrocchie, dei seminari, delle scuole, usano violenza proprio contro i bambini “legittimi proprietari” del Regno di Dio.
Non trovo parole sufficienti per dire lo sdegno di fronte a tanta bruttura commessa da sacerdoti. Ma sono rimasta senza parole per il modo col quale il Vaticano cerca di risolvere il problema della pedofilia nel clero. Innanzitutto sono sconcertata perché ci si è occupati del problema solo quando si è dovuto mettere mano a santi portafogli e a sacri conti bancari, e quando l’immagine della Chiesa (e quindi le abbondanti offerte e i numerosi contributi dei fedeli che da quella immagine scaturiscono) ha rischiato di essere irrimediabilmente compromessa.
E poi provo sconcerto anche di fronte agli atteggiamenti che la Santa Sede si propone di assumere nei confronti dei preti accusati di pedofilia, atteggiamenti che si riassumono in quelle, cristianamente e umanamente infelici affermazioni che propongono “tolleranza zero” e “uno sbaglio e sei fuori”. I cristiani non possono ragionare così, tanto meno se vescovi e cardinali.
Non sono un' esperta, ma penso che il problema pedofilia si debba cominciare a risolvere intervenendo sul “disprezzo” per la sessualità che spesso è diffuso tra il clero.
Ma di questo in Vaticano non si parla se non di sfuggita, per dovere d’ufficio e comunque, ipocritamente, senza provare a risolvere effettivamente il problema. Temo che non cambierà granché nella Chiesa: i preti pedofili continueranno indisturbati a fare vittime tra i bambini, casomai cercando di farlo con molta più attenzione, dopo il polverone alzato in seguito allo scandalo dei preti pedofili negli Stati Uniti e dopo quello più recente sollevato attorno al filmato della BBC. Sono certa che molti tra i preti accusati di pedofilia ora pagheranno ma, sono pronta a scommetterci, pagheranno i preti pedofili più sfigati, mai i “potenti”.

martedì 29 maggio 2007

L'Arancione

Il colore arancione è il colore dell'ottimismo.
Composto di giallo (la gioia) e rosso (la capacità di agire).

Chi preferisce questo colore ha fiducia in sé, e’ una persona socievole, dinamica, indipendente che si impegna per raggiungere i propri obiettivi e non ha paura di osare.

Ai bambini piace molto questo colore e chi da adulto continua a preferirlo ama la vita nei suoi aspetti positivi (quelli del bicchiere mezzo pieno).
Un tratto tipico di chi ama l'arancione è la capacità di portare a termine i progetti e di modificare le proprie idee per renderle più realizzabili.
L’arancione facilita la comunicazione, la relazione e gli incontri con persone nuove e predispone al buon umore sia chi lo indossa sia chi è vicino.
Nei luoghi dove si accoglie ma anche, per esempio, nel proprio soggiorno dove si conversa con gli altri e’ utile mettere dei cuscini o degli oggetti arancio.
Questo colore scioglie le tensioni.

P.S. Il tuo divano e le tue pareti nuove sono bellissime!

lunedì 28 maggio 2007

BRAVI

A PROPOSITO DI SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE,
SISTEMA SALUTE E INFERMIERI…

Il SSN è un servizio fondamentale per il benessere dei singoli e della collettività ed è un sistema che vede crescere esponenzialmente la sua complessità, che affronta problemi crescenti, che si impegna a gestire e superare criticità strutturali, economiche, tecnologiche, assistenziali ed organizzative.
Vi accadono eventi difficili, dolorosi e drammatici, ma è anche un sistema in cui si intersecano valori etici e sociali, attenzione all’altro, competenze ed esperienze, studio e ricerca, sviluppo tecnologico e scientifico, innovazione organizzativa e assistenziale ed un grande impegno avorativo e professionale di tanti professionisti sanitari, tra cui gli infermieri.
Gli infermieri che nell’ultimo decennio, passo dopo passo, hanno ottenuto un profondo ambiamento dei loro percorsi formativi; si sono impegnati per innovare il loro modo di fare assistenza, di relazionarsi con gli altri rofessionisti e con le persone assistite; hanno adeguato i loro standard professionali a quelli dei Paesi europei più avanzati; hanno prodotto studi e ricerche; hanno proposto e propongono nuovi modelli organizzativi e assistenziali; hanno contribuito e continuano a promuovere la realizzazione di modalità assistenziali più efficaci e coerenti con l’evoluzione epidemiologica e demografica del Paese e con le necessità di ambiamento del sistema salute in cui sono inseriti.

Nonostante questo, un noto editorialista di un altrettanto noto quotidiano nazionale, in alcuni recenti articoli, ha scritto che:
•l’ineluttabile destino professionale degli infermieri è di essere “paramedici”;
•il loro percorso di professionalizzazione anche gestionale, sostenuto dall’OMS, da studiosi ed esperti di caratura nazionale
ed internazionale e dalle leggi di questo Paese è da considerarsi “aberrante”;
•l’affrancamento da antiche sudditanze e obsolete gerarchie, l’impegno verso l’integrazione dei saperi e dei diversi percorsi professionali, anche di tipo organizzativo/gestionale, è segno di schizofrenica ricerca di carriere parallele;
•la loro crescita professionale potrebbe produrre carenze nell’assistenza…

Gli infermieri e la Federazione Ipasvi dopo il momento dell’irritazione e degli interrogativi, hanno riflettuto e vogliono con forza sostenere:
•che l’integrazione professionale e il lavoro di squadra sono una necessità ineludibile per ogni organizzazione sanitaria moderna ed efficace;
•che esiste distinzione tra la linea clinico/assistenziale e la linea organizzativo/gestionale;
•che il ritorno a rigide gerarchie tra professioni, non solo è anacronistico, ma risponde a vecchie logiche di potere che si risolvono in un danno per il cittadino, a cui servono i diversi e integrati saperi per un‘assistenza personalizzata e di qualità;
•che tutti loro, anche quelli con laurea triennale, quinquennale e master, non hanno mai smesso e non smetteranno mai di fare le prestazioni necessarie all’assistenza e al benessere dei cittadini, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno;
•che continuano ad impegnarsi e si impegneranno quotidianamente, anche nelle condizioni difficili che oggi attraversa il sistema sanitario, a contribuire al funzionamento degli ospedali italiani e a garantire l’assistenza a chi ne ha bisogno, con serietà e grande senso di responsabilità.

340mila infermieri e la Federazione che li rappresenta chiedono un confronto e un dibattito serio e costruttivo basato sui fatti e non sugli stereotipi, in cui esserci con la serenità e la maturità che vogliono li contraddistingua sempre.
Annalisa Silvestro
Presidente della Federazione nazionale
Collegi degli Infermieri
"Corriere della Sera" 16 maggio 2007

domenica 27 maggio 2007

Il silenzio

Nel silenzio prendono forma i miei pensieri, i miei sentimenti, le mie emozioni.
Il silenzio và ascoltato, parla più di mille parole.

venerdì 25 maggio 2007

Il genio della truffa

Ho passato 3 mesi cercando di ricordare il titolo del film che mi aveva inspirato per il lavoro di psicologia clinica, ricordavo tutta la trama, i personaggi principali e tutto il resto, ma non il nome. Finalmente ieri sera l'ho visto in televisione!
E un pò mi sono sentita stupida...... era così facile.....

giovedì 24 maggio 2007

Le foto dei ceri 2007


Finalmente sono uscite le foto dei Ceri di quest'anno, con la freccetta nera siamo indicate io, Valy, Lucia, Gloria e Giuseppe.
Che bello rivederle :-)

martedì 22 maggio 2007

Auguri

Tanti auguri di buon compleanno alla mia adorata sorellina Valentina.
Ti voglio bene

sabato 19 maggio 2007

Un altro esame

Un misero 22 questo è il risultato del mio esame di psicologia del lavoro. Non è andato benissimo, ma visto quanto avevo studiato in questi giorni di festa è andato benissimo, ciò è stato possibile anche grazie a qualche "aiutino". Sono talmente demotivata in questi giorni che uscita da quell'aula ho preso la lista degli esami rimanenti e l'ho cancellato con una penna rossa. E' un esame in meno, questo è quello che conta.

mercoledì 16 maggio 2007

I Ceri son già finiti


Sono già finiti, ma ancora ho tutte le sue emozioni nel cuore che porterò per tutto l'anno dentro di me.
Questa è una foto di quest'anno, io sono lì in mezzo!!!!

martedì 15 maggio 2007

I Ceri


Anche quest'anno mi ritrovo di fronte alla magia di questa festa, ed ogni anno sono orgogliosa di parteciparvi da protagonista.

martedì 8 maggio 2007

Ma che CAZZO stai dicendo 2

Chi por terà la padella fra tanti dott e prof?
"Una raffica di e-mail di protesta è seguita all'ultima «linea di confine» («Todos caballeros negli ospedali»). Alcune sono argomentate, altre sovrabbondano in insulti, con frasi ricorrenti testuali, il che lascia intravedere una regia sindacale concordata....
..... sottolineavo come questa riforma (Universitaria) si fosse incrociata con le innumerevoli mutazioni della sanità pubblica con conseguenze in parte positive (il livello più qualificato degli operatori) ed altre negative (una miriade di carriere indipendenti con la creazione di vertici pienamente autonomi). Riaffermo che la ricaduta sui pazienti e sull'organizzazione sanitaria può rivelarsi rischiosa. Alla fine alle corporazioni mediche si contrapporranno altrettante corporazioni non mediche senza alcun momento di direzione clinica unitaria. Invece che una integrazione dei saperi avremo una schizofrenia di carriere parallele, alimentate da sigle sindacali con forte influenza politica. Lo provano già a iosa le risposte esasperate che la mia analisi ha suscitato e a cui posso rispondere solo collettivamente. Ne cito un brano per tutte: «I medici sono disposti a lavorare con noi infermieri senza confondere la diagnosi medica con quella infermieristica? La legge ha riconosciuto l'infermieristica come professione sanitaria autonoma e non ausiliaria. Ne consegue che non possa sussistere dipendenza da figure diverse — medico od altri- e sia invece necessaria una struttura gerarchica autonoma» Opposta l'opinione dei sanitari. Il consiglio direttivo dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Roma mi esprime «incondizionato apprezzamento» e il suo presidente, dottor Mario Falconi, scrive: «In troppi stanno operando per una sanità fatta da professionisti che rischiano sempre più di lavorare a compartimenti stagni e che non solo mal tollerano l'imprescindibile ruolo di sintesi che il medico deve avere nell'interesse primario dei pazienti. ma addirittura immaginano di sostituirsi ad esso. « Per concludere riassumo schematicamente la situazione. Oggi per diventare infermiere si accede ad un corso universitario, diviso in due livelli. Il primo consente l'acquisizione dopo tre anni del titolo di infermiere laureato (non di dottore). Se si continua per altri due anni si prende la laurea di II livello ed il titolo di dottore in Scienze infermieristiche. Va, però, evidenziato che tutti i titoli infermieristici acquisiti prima del 2000 (cioè prima della riforma delle professioni sanitarie) sono stati sanati e ope legis resi equipollenti alla laurea breve. La riforma, quindi, corona anche anni di sanatorie che hanno trasformato ope legis migliaia di portantini in infermieri con un tocco di magia politico-sindacale. Il primario non ha di fatto più alcuna voce in capitolo nella organizzazione, gestione e regolazione del personale infermieristico. Altro aspetto non irrilevante è che l'acquisizione di un titolo professionale indubbiamente più qualificato, in carenza di figure professionali di livello basso o intermedio, ha creato indubbi problemi nella gestione assistenziale del paziente. Un infermiere laureato aspira verosimilmente ad una attività professionale superiore. Quando tutti gli infermieri saranno laureati e masterizzati chi distribuirà le medicine ai degenti, chi porterà la padella o il pappagallo, chi metterà toglierà la flebo, chi dovrà farli mangiare? A che servirà un ospedale pieno di dottori in medicina o in scienze infermieristiche? Le conseguenze sono destinate ad ampliarsi con l'introduzione in corso d'opera di almeno una diecina di carriere parallele e autonome. La Regione Lazio, ad esempio, ha già disposto l'istituzione di nuovi servizi con relativa nomina di nuovi dirigenti per quanto riguarda, oltre all'assistenza infermieristica e ostetrica, i servizi di diagnostica strumentale, riabilitazione, prevenzione, assistenza sociale. Le nomine dei dirigenti per un triennio avverranno dopo un colloquio e la presentazione dei titoli. Non, però, dopo un vero concorso con graduatoria certa. La scelta spetterà, infatti, a una triade formata dal direttore sanitario e da due «esperti dell'area» (alias sindacalisti?). I più bravi e qualificati saranno destinati anche in questi casi a lasciare il passo ai meglio «targali»?

Mario Pirani
La Repubblica 30 aprile 2007

Il Collegio risponde così

Ho pianto di rabbia leggendo queste parole, sono davvero rammaricata e profondamente offesa. Io non sono spinta da nessun interesse politico sindacale. Ma ho solo una voglia di far crescere e rendere viva la mia professione.
Mi sento solamente di augurarle di non essere mai ricoverato, o di non aver mai bisogno di un infermiere nella sua vita. Specialmente di un "Dottore" come me.

lunedì 7 maggio 2007

Ho sempre odiato giocare in squadra

Sono davvero delusa che dopo tutto l'impegno messo per fare il lavoro di quell'esame sia andato tutto in malora. Tutto per colpa di chi faceva parte della mia squdra. Odio che tutti i giorni che ho perso sopra a quei libri siano stati inutili, perchè qualcuno si è limitato a fare semplicemente Copia/Incolla da dei siti. Siti che, ovviamente, conoscevano anche i docenti e che non si fanno certo prendere in giro da noi. Non lo sapevo, e comunque non sono stata giustificata. Purtoppo il voto che conta è nel complesso e non nella singolarità. Per cui tutta la mia fatica è andata in fumo.
Continuo a capire perchè amavo così tanto la ginnastica ritmica individuale. Io passavo le ore in quella maledetta palestra e se poi in gara sbagliavo, la colpa era solo mia. Al contrario nelle competizioni di squadra io potevo pure essere perfetta, ma bastava un errore delle mie compagne che faceva sfumare tutta la fatica di mesi di allenamento.
Odio giocare in squadra, voglio essere responsabile solamente dei miei errori e non di quelli degli altri.

domenica 6 maggio 2007

Ma che CAZZO stai dicendo!!!!!

Todos caballeros negli ospedali italiani

"Sono anni ormai che mi occupo della sanità pubblica con magri risultati. Talvolta solo l’enormità di nuove nefandezze mi spinge a riproporre il tema. Ora scopro che un altro colpo è stato inferto al ruolo dei medici, con conseguenze che ricadranno in un modo o nell’altro sui pazienti.
Vengo ai fatti: da che mondo è mondo gli infermieri in corsia dipendono da una (o un) caposala e costei risponde al primario e ai medici di turno. Con la riforma universitaria del 3+2 è stata aperta la possibilità di una qualifica professionale più alta a numerose categorie, attraverso il conseguimento della cosiddetta laurea breve. Ne possono usufruire svariati settori tecnici collegati alla sanità (infermieri, ecc.). È un’ottima cosa fino a che migliora la preparazione professionale di queste categorie; diviene aberrante se è intesa come leva per far saltare ogni principio di gerarchia e responsabilità medica.
Purtroppo è quello che sta accadendo grazie alla pressione sindacale e alla complicità partitica.
Sotto la parola d’ordine «siam tutti dottori» è passato il principio che gli ex infermieri, oggi muniti di laurea, non dipendono più dai responsabili medici del reparto ma costituiscono un servizio autonomo, con una propria gerarchia interna, sottratta persino alla direzione sanitaria ma facente capo alla direzione generale.
............
Ecco che, infatti, si ventila la possibilità di reparti gestiti da infermieri ed altri tecnici laureati,
con i medici ridotti a consulenti di reparto....
.....
Ci si troverà insomma con servizi diretti da persone che avranno competenze scarse o parziali
sul complesso processo che si svolge nel loro servizio, competenze certamente minori dei medici loro sottoposti.
Tutti «dottori» o «todos caballeros» negli ospedali italiani?"

MARIO PIRANI
La Repubblica 23/04/2007 pag 18

Sono assolutamente indignata nel leggere questo articolo! Mi auguro che il Sig. Giornalista che ha scritto queste assurdità sia un pò più documentato in merito a queste affermazioni.
Esistono leggi dello STATO ITALIANO, così come in tutti gli altri stati EUROPEI, che regolamentano la mia Professione!
Ho un elenco piuttosto lungo di articoli da citare, per fare degli esempi:
  • Legge 341/90
  • D. L. 502/92
  • D.L. 517/93
  • D.M. 739/94
  • Legge 42/99
  • D.L. 229/99
  • D.M. 509/99
  • Legge 251/2000
  • L. 1/2002
  • L. n.56/2002
  • D.M. 2 aprile 2004
  • Ordinamenti didattici
  • Patto infermiere cittadino
  • Codice Deontologico
Legge 42/1999 Disposizioni in materia di professioni sanitarie:
Art.1 La denominazione "professione sanitaria ausiliaria" nel testo unico delle leggi sanitarie è sostituita dalla denominazione "PROFESSIONE SANITARIA"

Per cui: MA CHE CAZZO STAI DICENDO?

Mi auguro vivamente che le dichiarazioni di questo articolo vengano immediatamente corrette.
Questo articolo è già stato portato all'attenzione del NOSTRO COLLEGIO PROFESSIONALE!!!!!!! Che per fortuna risponde con questo articolo

sabato 5 maggio 2007

Cura di sè

Dopo aver finito la lunga agonia dell'esame di chirurgia generale, fortunatamente finito bene (30).
Mi manda un messaggio la mia amichina e mi dice "Sto andando in palestra, vieni? Vado a fare una lezione di Tone Up, è leggera ce la puoi fare" "ok" dico io. Arrivo di corsa nella sala della palestra e comincio la lezione.
"E' leggera, ce la farò!"
Erano passati appena 10 minuti e non ce la facevo più!
Non sò come ho fatto a finirla, volevo andar via, scappare da quella tortura. Per fortuna, a fatica, ho fatto tutti gli esercizi.
Uscendo non riuscivo a stare in piedi. Incontriamo l'istruttrice e mi sono un pò vergognata nel dirgli che ero distrutta.
Ringrazio Marzia per avermi un pò "imbrogliato" altrimenti non avrei mai fatto quella lezione. Sono davvero fuori forma e se non mi metto un pò in riga dovrò rinnovare tutto il guardaroba!
E poi tra i buoni propositi dell'anno c'erano due punti che riguardavano questo problema!
Oggi mi fa male qualsiasi muscolo.... ma se posso domani andrò di nuovo per continuare con questa tortura!

giovedì 3 maggio 2007

La discesa

Ho tolto lo sguardo dai miei piedi, dal mio corpo, dai miei pensieri.
Questa sera ho guardato in alto, oltre la mia testa, ed ho capito.
Continuo a ripetere gli stessi errori.
Sto cadendo sempre più in basso.
La luce continua ad allontanarsi dai miei occhi.
Forse le tenebre mi stanno inaridendo.
Ma sono impotente di fronte a questo continuo divenire.

domenica 29 aprile 2007

Cena di classe

Sono passati quasi dieci anni da quando abbiamo finito il liceo. Nel frattempo molte cose sono cambiate nelle nostre vite, ma quando qualche giorno fa Lucia mi ha chiamato e mi ha detto che stava organizzando una cena di classe non ho esitato un minuto ad accettare. Già adesso ho ricominciato, anche se con molta fatica, a lavorare e correre a Gubbio per cena era davvero difficile. Ma lo volevo e l'ho fatto. Sono arrivata con molto anticipo al ristorante, non sono nemmeno passata per casa, e mentre aspettavo che arrivassero ho riflettuto un pò. Sono passati così tanti anni, di cosa potremmo mai parlare ma soprattutto che cosa è rimasto in comune nelle nostre vite a parte quegli anni insieme? Quando sono arrivati lì ho salutati uno per uno e la gioia mi ha riempito il cuore, non sò precisamente il motivo. Li ho abbracciati tutti, alcuni non li vedevo da molti anni, forse dal giorno del diploma. Ho sempre avuto ricordi sfumati di quel periodo, la depressione era sempre dentro di me e la voglia di finire tutto il prima possibile non mi faceva riflettere su chi in realtà avevo vicino. Ma venerdì sera ero felice. Ricordare tante cose mi hanno fatto capire che quegli anni in realtà non erano così neri, bensì ero io ad avere gli occhi oscurati. Adesso sono più solare e forse anche più di compagnia e scherzare sul mio lavoro, i miei problemi di salute e sul mio rapporto decennale finito ha sorpreso un pò tutti.
"Elisabetta l'ho trovato il banco!" questa frase con il suo finale è stata di nuovo premiata tra i migliori episodi e degno di risate ancora oggi. Speravo che la ruggine dei ricordi avesse cancellato dalle loro menti una delle mie più grandi figure di mer*a.
Spero che la prossima cena non sia tra altri dieci anni, o almeno vorrei cercare di vederli o almeno sentirli più spesso. Mi rendo conto che sono lontana e che tra tutti i miei impegni sono promesse difficili da mantenere, ma è bello crederci almeno un pò.
Questa foto l'ho trovata nei miei vecchi archivi fotografici, in gita al 3°liceo sulla spiaggia di Capaci (PA) era il lontano 1995. Io sono praticamente irriconoscibile...... vediamo chi mi scopre per primo, non si danno suggerimenti!

giovedì 26 aprile 2007

Bu-Bu!

Scusatemi per questa lunga assenza, ma non ho passato un bel periodo. Adesso sto meglio, ho tolto lo Stent con tutte le sue paure e più di così non dirò.
La mia cara amica ha ragione, porta male scrivere della mia salute, soprattutto quando sembra che le cose vadano un pochino meglio.
Per cui mi dedicherò a parlare solo di cose belle e serene. Poichè solamente quelle devono occuparmi il cuore e la mente, questo Blog mi può essere solamente d'aiuto!
Per cui basta con le lacrime.
Vi voglio bene e grazie a tutti.

venerdì 20 aprile 2007

Scusatemi ma devo riflettere

Grazie alla mia carissima amica per quello che ha scritto.
In questo periodo sto cercando di tornare alla normalità dopo tanti altri problemi.
E' davvero difficile, questa volta più delle altre ed ho bisogno di tempo per pensare e vedere il destino che altre sorprese mi ha preparato.

giovedì 12 aprile 2007

Silvietta era una non cercarla quaggiù, se ce stata e' cascata spappolata nel blu..

Salve a tutti! Sono una amica di Silvia..Di comune accordo, abbiamo appurato che scrivere lo stato di salute di Silvia in questo blog porta una sfiga bestiale. Visto i precedenti dove diceva finalmente sto bene, dopo una settimana stava peggio, c'è qualcuno che evidentemente gliela tira di brutto.. :D

Per cui, per quelli che si aspettano che dirò "Silva sta bene,Silvia sta male.." rimarranno ahimè delusi.

Silvia sta!! Ho avuto modo di vederla un pò di tempo fa e sentirla qualche giorno fa.

Quello che traspare ogni volta, è la sua forza d'animo la sua combattività per tutto quello che le succede.

Lei va, non è importante dove, l'importante è andare. Molto probabilmente per chi legge tutto ciò sembrerà anche banale, la solita sviolinata all'amichetta del tipo "tvtbbbb" oppure "tbbvvvtihggsa" che non si capisce bene nemmeno cosa vogliano dire quelle stramaledette siglettine.

Lo scopo di questo post è semplicemente questo: Silvia non ha voglia di scriverci ma ci teneva che io scrivessi qualcosa al suo posto.

Il mio compito è terminato.
Silvia saluta tutti e tornerà a scrivere..quando ne avrà voglia veramente! :)

Saluti & Peace


venerdì 2 marzo 2007

Buon Compleanno!

Buon Compleanno alla mia cara amica Elisabetta. Anche se ultimamente non riusciamo a vederci tanto spesso, sò che mi è sempre vicino ed io lo sono a lei. Sono felice di averla conosciuta quel lontano Primo Giorno di scuola del 1994!!!

mercoledì 28 febbraio 2007

Golia

Ho trovato questa fotografia del mio adorato Golia quando era un cucciolo...

martedì 27 febbraio 2007

Abbiamo cominciato



Le lezioni sono iniziate a pieno ritmo, sono intere settimane che le passo tra università e lavoro. Non riesco a vedere o fare altro. La mattina a lezione ed il pomeriggio in ospedale, tutto il giorno a lezione (sprecando giorni di ferie) o tutto il giorno in ambulatorio per recuperare le ore. Non riesco nemmeno più a dormire serenamente per paura di non ricordare se devo andare al lavoro o no. Torno a casa e collasso sul letto, per fortuna che in questi giorni sono venuti i miei genitori che mi hanno fatto la spesa, se no nemmeno mangiavo! Venerdì ho un esame e non ho nemmeno finito di studiare, mi sono accorta solamente oggi che mi mancavano le dispense di due lezioni. Non sò più a chi dare i resti.

Oggi sono usciti i turni di Marzo, con solo qualche giorno di ritardo... (vabbè lasciamo perdere) e tutto quello che avevo detto alla caposala non è stato assolutamente preso in considerazione, così ho dovuto fare un biglietto con tutti i turni da cambiare (praticamente tutti....). Devo capire perchè le famose 150 ore studio che mi spettano da contratto non le posso ancora usare fino a che qualcuno non si decide a mettere quella benedetta firma sulla delibera.

E poi a lezione parliamo di stress e difficoltà nella comunicazione...... basta che una si guarda allo specchio e po i certe cose non c'è nemmeno bisogno di studiarle....

martedì 20 febbraio 2007

Demolizione


Questa mattina mentre uscivo di casa per andare a lezione ho trovato una grande confusione. I vigili urbani stavano abbattendo una piccola casetta abusiva, costruita da un gruppo di vecchietti del quartiere. Ok era abusiva, ma non dava fastidio a nessuno. Così adesso i miei cari amici di quartiere non hanno più un luogo dove incontrarsi. Ha fatto bene l'amministrazione comunale a svolgere il proprio lavoro. Ora però bisogna riflettere: questi signori hanno costruito quella casetta come punto di ritrovo e ricreativo perchè non avevano altro a loro dispozione, e loro si limitano solamente a buttarla giù....

lunedì 12 febbraio 2007

Non si può star mai tranquilli

Una volta che scrivo su un post che tutto va bene, mi capita di scriverne uno dicendo che va peggio di prima. Avevo deciso di tornare comunque al lavoro, ma come al mio solito ho palesemente esagerato ed ho messo a dura prova il mio organismo. Come era prevedibile il mio fisico non ha retto a tutto lo stress lavorativo. La terapia è davvero dura ed ho avuto per un attimo la voglia di gettare via tutte quelle maledette medicine. Sono entrata in letargo, due o forse tre giorni nel letto a dormire e cercare di riprendermi dalla stanchezza. Ci provo ad avere una vita normale, ma ogni volta mi rendo conto che non è solamente la volontà a far andare avanti le cose. Ma sono forte e non mollo, infatti oggi sono di nuovo tornata a lavorare.
Nel frattempo i giorni passano e sono felice di come ho facilmente risolto un incontro che non avrei mai voluto fare e che invece è capitato. Ho aperto la porta dell'ambulatorio di Urologia cercando Laura (una mia collega di Università) e appena apro la porta mi trovo davanti Raniero. Il gelo nella stanza. Per un attimo nei miei pensieri sono passate tante cose che avrei voluto dirgli, rabbia, rancore e tutte le cose che ha lascito in sospeso. Poi mi sono resa conto che non c'era niente da dire. Così ci siamo fissati solo un attimo ed io con uno sguardo gelido che ha congelato la stanza (Laura mi ha detto che pensava uscissero i pinguini dagli armadi!) gli ho semplicemento detto "Buon giorno" senza un minimo di sentimento o emozioni o altro, come salutare un qualsiasi individuo entrando in una stanza. Lui mi guarda e mi risponde, visibilmente imbarazzato. Poi mi giro verso Laura e dico "Ripasso dopo" e me ne vado senza nemmeno guardarlo di nuovo. Uscendo sbatto violentemente la porta (Laura ha temuto per i cardini della stessa!!!). Sono stupita di come quest'incontro non mi abbia lasciato nulla. Giuliano si sbagliava, diceva che incontrandolo avrei di nuovo sofferto, invece ho provato una strana sensazione. E' difficile da spiegare, ma uscita da quella stanza avevo un sorriso sereno e nella mente avevo uno solo pensiero: "Sto bene senza di te e non mi manchi. Tra i due il perdente sei solamente tu."
Ora mi rendo conto che senza di lui sto bene. Me ne sono resa conto solamente dopo averlo incontrato. Non ho nemmeno più rancore nei suoi confronti, nessun tipo di sentimenti lo riguarda, solamente la mia indifferenza. E questa cosa mi rende felice.
Ora devo dedicarmi a me stessa e voglio stare solo con chi mi vuole bene, e sono sicura che lui non me ne vuole e che forse non me ne ha mai voluto. :-)

martedì 6 febbraio 2007

Tutto sta cambiando



In questi giorni che non sono stata presente in questo blog ho cambiato molte cose della mia vita. Chi mi ha sentito al telefono sà di cosa parlo, ma ho voglia di scriverlo anche qui.

Alla fine mi sono operata, al rene, intervento in anestesia generale, il mio corpo in mano ad altre persone, non poter controllare tutto quello che mi accadeva intorno e non poter decidere. Alla fine è passato, coliche coliche e tanto dolore. L'incapacità della mia famiglia di aiutarmi e vederli piangere e sperare di poter prendere almeno una piccola parte del mio dolore. Ma è passato.

Adesso ho deciso che per un pò non voglio più operarmi, fare analisi, lastre, visite ed altro. Voglio stare lontano da medici, ospedali e tutto il resto. Così parlando con i medici ho deciso di prendermi un periodo di riposo.

Ho deciso che per il momento curerò solo i sintomi e non le cause. Non voglio più aver dolore e così ho iniziato una cura da un terapista del dolore. Pochi farmaci, ma decisi da uno specialista, con criterio e non "apro l'armadietto e prendo quello che trovo". Così non avrò più dolore e non dovrò più andare al Pronto Soccorso. Adesso dormo e vivo benissimo, mi sembra di essere in un sogno, dove non ho più quel coltello nella schiena e sono felice di poter ricominciare una vita "normale" senza dolore.

Ma sono felice di tutte quelle persone che mi sono state vicine in questi giorni così difficili.