venerdì 23 giugno 2006

Non passa

Inutile, non va, non riesce ad andare bene un bel niente. Sono stanca, sempre di più e non riesco a trattenere le lacrime. Piango, piango e piango. Il mio controllo dopo un mese di sospensione dalla terapia è andato malissimo, la malattia che mi segnato il polmone e l'ultimo anno della mia vita non è ancora finita, continua a rimanere dentro di me e per quanto cerco di sforzarmi non se ne vuole andare. I medici hanno detto che forse dovrò ricominciare la terapia di nuovo. Non posso nemmeno immaginarlo. Avevo così creduto alla fine di questo incubo che adesso è tornato a perseguitarmi. Non riesco a tirarmi su il morale e non credo di avere più la forza per combatterla. Sono debole, lo so, ma le energie e la volontà mi hanno abbandonato.

sabato 17 giugno 2006

Piccionicini

Questa mattina sono uscita sul terrrazzo e dentro un vaso ho trovato questi splendidi piccioncini, sono nati da poco, sono così indifesi ed è bello vedere la loro mamma piena di premure. Ho deciso di adottarli e gli ho lasciato un pò di cibo, spero che apprezzino. Che bella questa stagione, tutto rinasce.

venerdì 16 giugno 2006

Triste

In questi giorni, e cominciano ad essere troppi, continua questa situazione di tristezza. Tutta la situazione e gli ultimi eventi della mia vita mi stanno scoraggiando. Sono stufa di tutti questi problemi, vorrei essere più tranquilla e vivere le giornate serenamente e invece non mi è possibile. Al lavoro ogni giorno ci sono problemi, tutti a discutere su compiti, competenze e turni di lavoro, vorrei solamente entrare, far passare le mie sei ore ed andarmene, invece c'è sempre qualcuno a rompere e a polemizzare. Gli amici non riesco a vederli quasi per niente a causa di tanti problemi logistici e solo qualche telefonata mi aiuta a tirare avanti. L'università, lasciamola perdere, oltre i casini per le lezioni ci sono pure i compiti da fare a casa; sembra di essere tornata al liceo, ma non doveva essere una laurea specialistica o sbaglio? Si stanno impegnando a demotivarci tutti. Siamo davvero una classe fastidiosa, stiamo per togliere posto ai medici, per prenderci gli spazzi che ci meritiamo e la cosa non sta bene a tutti.... che schifo....

lunedì 12 giugno 2006

La festa

Sono andata alla festa della mia migliore amica. Dovrei essere felice nel sapere che è stata contenta di vedermi e di aver passato una splendida serata in compagnia dei suoi amici. Ma non lo sono. I motivi sono tanti, ma non voglio ferire nessuno, perchè l'unica ad essere ferita sono io. Sapevo chi avrei incontrato e già avevo immaginato il nostro incontro dopo tanti mesi, ma vedere il ghiaccio nei suoi occhi mi ha disintegrato il cuore. Non sono riuscita a muovermi per tutta la sera, lo dimostrano le numerose foto in cui non sono mai presente. Ho passato tutto il tempo a cercare di evitarlo, sapevo che non voleva vedermi al punto di rinunciare alla festa della sua migliore amica, e per non rovinare tutto ho cercato di essere il più trasparente possibile. Ho bevuto diversi bicchieri di vino, con il cervello spento si sta molto meglio. Gli avrei tanto voluto parlare, ma quel ghiaccio era veramente troppo duro e sapevo già come avrebbe reagito anche alla sola domanda "Come stai?", quindi l'ho evitato, ma ho notato con dispiacere che nemmeno lui me l'ha chiesto. Solo alla fine quando sono andata via scortata da Maria Rosaria e Carmine ubriaca al punto che non riuscivo a reggermi in piedi, l'ho salutato con un "Stammi bene" e me ne sono andata via. Per tutto il giorno successivo ho ricevuto telefonate per sapere perchè non gli ho parlato, ma rispondo a tutti con una semplice domanda: chi è stato a dirmi di stare alla larga?

sabato 10 giugno 2006

Riflessioni

In questi giorni sto passando molto tempo a riflettere, a cercare di capire me stessa e coloro che mi sono intorno, cossa voglio e soprattutto chi voglio vicino a me. Ieri ho fatto una lunga chiacchierata con M.Rosaria e sono arrivata ad una serie di conclusioni. In primis che sto passando un bel periodo della mia vita e che devo smetterla di lamentarmi e di vedere tutto nero. Non mi manca niente e piano piano le cose si stanno risolvendo, anche quelle di salute. Al lavoro va così e così, non riesco ancora a trovare una mia identità in quel maledetto ambulatorio, forse mi toglieranno alcune limitazioni e forse (e dico forse) qualcosa potrebbe cambiare. All'università i casini sono sempre tanti, la professoressa che cambia gli orari in continuazione e è sempre più difficile riuscira a seguirle; ma il desiderio di apprendere e crescere professionalmente è sempre alto. La mia famiglia è semplicemente splendida, ho due genitori che vivono per me e due sorelle magnifiche che mi adorano e anch'io gli voglio un bene tale che è davvero difficile riuscire a descrivere. Gli amici, quelli che sono rimasti, sono davvero pochi, ma sono i migliori che potevo desiderare. Certe situazioni ti fanno capire quanti e quali sono e soprattutto cosa hai fatto bene a perdere. Riuscire a superare quella frase è ancora molto doloroso ..... stai alla larga.... stai alla larga ..... stai alla larga.... mai avrei immaginato che tre parole potevano far così male. Però l'ho fatto e mi sono creata una nuova vita, la vita di una Silvia che ha deciso di vivere tutte le sue emozioni e le sue passioni. Ma sta sera mi aspetta una dura prova, tutti i fantasmi del passato torneranno e non voglio sporcare questo periodo con loro. Ma sono situazioni inevitabili. Io ho ritovato una mia serenità, da sola e senza nessun tipo di forzatura, e le persone che mi hanno allontanato, per il solo gusto di farmi soffrire lo capiranno. Silvia sta superando tutte le difficoltà e come si può bene vedere adesso, lentamente, sta tornando la luce nella sua vita.

giovedì 8 giugno 2006

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita la passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda

mercoledì 7 giugno 2006

Auguri amichina



Farti semplicemente gli auguri è veramente poco. Sei stata la persona a me più vicina in quest'ultimo periodo e non riuscirò mai di ringraziarti. Sei la mia più cara amica. Ti voglio bene

venerdì 2 giugno 2006

A volte

A volte ti guardi allo specchio e ti guardi fissa negli occhi e ti domandi che cosa stai facendo della tua vita e dove stai andando e non trovi le risposte. Continui a fissarti e vedi il vuoto nei tuoi occhi, non riesci a ricordare che cosa significa la serenità e la voglia di star bene con te stesso e gli altri e ti accorgi che gli occhi sono rossi e pieni di lacrime e non riesci a spiegartelo. Piangi di fronte a quello specchio e continui a fissare il vuoto dentro di te. Mi sto inaridendo e non riesco a smetterla. La vita mi ha messo di fronte a troppe prove e non sono più in grado di superarle.