lunedì 12 febbraio 2007

Non si può star mai tranquilli

Una volta che scrivo su un post che tutto va bene, mi capita di scriverne uno dicendo che va peggio di prima. Avevo deciso di tornare comunque al lavoro, ma come al mio solito ho palesemente esagerato ed ho messo a dura prova il mio organismo. Come era prevedibile il mio fisico non ha retto a tutto lo stress lavorativo. La terapia è davvero dura ed ho avuto per un attimo la voglia di gettare via tutte quelle maledette medicine. Sono entrata in letargo, due o forse tre giorni nel letto a dormire e cercare di riprendermi dalla stanchezza. Ci provo ad avere una vita normale, ma ogni volta mi rendo conto che non è solamente la volontà a far andare avanti le cose. Ma sono forte e non mollo, infatti oggi sono di nuovo tornata a lavorare.
Nel frattempo i giorni passano e sono felice di come ho facilmente risolto un incontro che non avrei mai voluto fare e che invece è capitato. Ho aperto la porta dell'ambulatorio di Urologia cercando Laura (una mia collega di Università) e appena apro la porta mi trovo davanti Raniero. Il gelo nella stanza. Per un attimo nei miei pensieri sono passate tante cose che avrei voluto dirgli, rabbia, rancore e tutte le cose che ha lascito in sospeso. Poi mi sono resa conto che non c'era niente da dire. Così ci siamo fissati solo un attimo ed io con uno sguardo gelido che ha congelato la stanza (Laura mi ha detto che pensava uscissero i pinguini dagli armadi!) gli ho semplicemento detto "Buon giorno" senza un minimo di sentimento o emozioni o altro, come salutare un qualsiasi individuo entrando in una stanza. Lui mi guarda e mi risponde, visibilmente imbarazzato. Poi mi giro verso Laura e dico "Ripasso dopo" e me ne vado senza nemmeno guardarlo di nuovo. Uscendo sbatto violentemente la porta (Laura ha temuto per i cardini della stessa!!!). Sono stupita di come quest'incontro non mi abbia lasciato nulla. Giuliano si sbagliava, diceva che incontrandolo avrei di nuovo sofferto, invece ho provato una strana sensazione. E' difficile da spiegare, ma uscita da quella stanza avevo un sorriso sereno e nella mente avevo uno solo pensiero: "Sto bene senza di te e non mi manchi. Tra i due il perdente sei solamente tu."
Ora mi rendo conto che senza di lui sto bene. Me ne sono resa conto solamente dopo averlo incontrato. Non ho nemmeno più rancore nei suoi confronti, nessun tipo di sentimenti lo riguarda, solamente la mia indifferenza. E questa cosa mi rende felice.
Ora devo dedicarmi a me stessa e voglio stare solo con chi mi vuole bene, e sono sicura che lui non me ne vuole e che forse non me ne ha mai voluto. :-)

1 commento:

Anonimo ha detto...

a volte l'indifferenza è la più micidiale delle armi...
si accorgerà molto presto di quanto ha perso, spero che se ne sia già accorto, e che per questo si stia rodendo le pa**e...
un bacio
paoletta.