martedì 29 maggio 2007

L'Arancione

Il colore arancione è il colore dell'ottimismo.
Composto di giallo (la gioia) e rosso (la capacità di agire).

Chi preferisce questo colore ha fiducia in sé, e’ una persona socievole, dinamica, indipendente che si impegna per raggiungere i propri obiettivi e non ha paura di osare.

Ai bambini piace molto questo colore e chi da adulto continua a preferirlo ama la vita nei suoi aspetti positivi (quelli del bicchiere mezzo pieno).
Un tratto tipico di chi ama l'arancione è la capacità di portare a termine i progetti e di modificare le proprie idee per renderle più realizzabili.
L’arancione facilita la comunicazione, la relazione e gli incontri con persone nuove e predispone al buon umore sia chi lo indossa sia chi è vicino.
Nei luoghi dove si accoglie ma anche, per esempio, nel proprio soggiorno dove si conversa con gli altri e’ utile mettere dei cuscini o degli oggetti arancio.
Questo colore scioglie le tensioni.

P.S. Il tuo divano e le tue pareti nuove sono bellissime!

lunedì 28 maggio 2007

BRAVI

A PROPOSITO DI SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE,
SISTEMA SALUTE E INFERMIERI…

Il SSN è un servizio fondamentale per il benessere dei singoli e della collettività ed è un sistema che vede crescere esponenzialmente la sua complessità, che affronta problemi crescenti, che si impegna a gestire e superare criticità strutturali, economiche, tecnologiche, assistenziali ed organizzative.
Vi accadono eventi difficili, dolorosi e drammatici, ma è anche un sistema in cui si intersecano valori etici e sociali, attenzione all’altro, competenze ed esperienze, studio e ricerca, sviluppo tecnologico e scientifico, innovazione organizzativa e assistenziale ed un grande impegno avorativo e professionale di tanti professionisti sanitari, tra cui gli infermieri.
Gli infermieri che nell’ultimo decennio, passo dopo passo, hanno ottenuto un profondo ambiamento dei loro percorsi formativi; si sono impegnati per innovare il loro modo di fare assistenza, di relazionarsi con gli altri rofessionisti e con le persone assistite; hanno adeguato i loro standard professionali a quelli dei Paesi europei più avanzati; hanno prodotto studi e ricerche; hanno proposto e propongono nuovi modelli organizzativi e assistenziali; hanno contribuito e continuano a promuovere la realizzazione di modalità assistenziali più efficaci e coerenti con l’evoluzione epidemiologica e demografica del Paese e con le necessità di ambiamento del sistema salute in cui sono inseriti.

Nonostante questo, un noto editorialista di un altrettanto noto quotidiano nazionale, in alcuni recenti articoli, ha scritto che:
•l’ineluttabile destino professionale degli infermieri è di essere “paramedici”;
•il loro percorso di professionalizzazione anche gestionale, sostenuto dall’OMS, da studiosi ed esperti di caratura nazionale
ed internazionale e dalle leggi di questo Paese è da considerarsi “aberrante”;
•l’affrancamento da antiche sudditanze e obsolete gerarchie, l’impegno verso l’integrazione dei saperi e dei diversi percorsi professionali, anche di tipo organizzativo/gestionale, è segno di schizofrenica ricerca di carriere parallele;
•la loro crescita professionale potrebbe produrre carenze nell’assistenza…

Gli infermieri e la Federazione Ipasvi dopo il momento dell’irritazione e degli interrogativi, hanno riflettuto e vogliono con forza sostenere:
•che l’integrazione professionale e il lavoro di squadra sono una necessità ineludibile per ogni organizzazione sanitaria moderna ed efficace;
•che esiste distinzione tra la linea clinico/assistenziale e la linea organizzativo/gestionale;
•che il ritorno a rigide gerarchie tra professioni, non solo è anacronistico, ma risponde a vecchie logiche di potere che si risolvono in un danno per il cittadino, a cui servono i diversi e integrati saperi per un‘assistenza personalizzata e di qualità;
•che tutti loro, anche quelli con laurea triennale, quinquennale e master, non hanno mai smesso e non smetteranno mai di fare le prestazioni necessarie all’assistenza e al benessere dei cittadini, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno;
•che continuano ad impegnarsi e si impegneranno quotidianamente, anche nelle condizioni difficili che oggi attraversa il sistema sanitario, a contribuire al funzionamento degli ospedali italiani e a garantire l’assistenza a chi ne ha bisogno, con serietà e grande senso di responsabilità.

340mila infermieri e la Federazione che li rappresenta chiedono un confronto e un dibattito serio e costruttivo basato sui fatti e non sugli stereotipi, in cui esserci con la serenità e la maturità che vogliono li contraddistingua sempre.
Annalisa Silvestro
Presidente della Federazione nazionale
Collegi degli Infermieri
"Corriere della Sera" 16 maggio 2007

domenica 27 maggio 2007

Il silenzio

Nel silenzio prendono forma i miei pensieri, i miei sentimenti, le mie emozioni.
Il silenzio và ascoltato, parla più di mille parole.

venerdì 25 maggio 2007

Il genio della truffa

Ho passato 3 mesi cercando di ricordare il titolo del film che mi aveva inspirato per il lavoro di psicologia clinica, ricordavo tutta la trama, i personaggi principali e tutto il resto, ma non il nome. Finalmente ieri sera l'ho visto in televisione!
E un pò mi sono sentita stupida...... era così facile.....

giovedì 24 maggio 2007

Le foto dei ceri 2007


Finalmente sono uscite le foto dei Ceri di quest'anno, con la freccetta nera siamo indicate io, Valy, Lucia, Gloria e Giuseppe.
Che bello rivederle :-)

martedì 22 maggio 2007

Auguri

Tanti auguri di buon compleanno alla mia adorata sorellina Valentina.
Ti voglio bene

sabato 19 maggio 2007

Un altro esame

Un misero 22 questo è il risultato del mio esame di psicologia del lavoro. Non è andato benissimo, ma visto quanto avevo studiato in questi giorni di festa è andato benissimo, ciò è stato possibile anche grazie a qualche "aiutino". Sono talmente demotivata in questi giorni che uscita da quell'aula ho preso la lista degli esami rimanenti e l'ho cancellato con una penna rossa. E' un esame in meno, questo è quello che conta.

mercoledì 16 maggio 2007

I Ceri son già finiti


Sono già finiti, ma ancora ho tutte le sue emozioni nel cuore che porterò per tutto l'anno dentro di me.
Questa è una foto di quest'anno, io sono lì in mezzo!!!!

martedì 15 maggio 2007

I Ceri


Anche quest'anno mi ritrovo di fronte alla magia di questa festa, ed ogni anno sono orgogliosa di parteciparvi da protagonista.

martedì 8 maggio 2007

Ma che CAZZO stai dicendo 2

Chi por terà la padella fra tanti dott e prof?
"Una raffica di e-mail di protesta è seguita all'ultima «linea di confine» («Todos caballeros negli ospedali»). Alcune sono argomentate, altre sovrabbondano in insulti, con frasi ricorrenti testuali, il che lascia intravedere una regia sindacale concordata....
..... sottolineavo come questa riforma (Universitaria) si fosse incrociata con le innumerevoli mutazioni della sanità pubblica con conseguenze in parte positive (il livello più qualificato degli operatori) ed altre negative (una miriade di carriere indipendenti con la creazione di vertici pienamente autonomi). Riaffermo che la ricaduta sui pazienti e sull'organizzazione sanitaria può rivelarsi rischiosa. Alla fine alle corporazioni mediche si contrapporranno altrettante corporazioni non mediche senza alcun momento di direzione clinica unitaria. Invece che una integrazione dei saperi avremo una schizofrenia di carriere parallele, alimentate da sigle sindacali con forte influenza politica. Lo provano già a iosa le risposte esasperate che la mia analisi ha suscitato e a cui posso rispondere solo collettivamente. Ne cito un brano per tutte: «I medici sono disposti a lavorare con noi infermieri senza confondere la diagnosi medica con quella infermieristica? La legge ha riconosciuto l'infermieristica come professione sanitaria autonoma e non ausiliaria. Ne consegue che non possa sussistere dipendenza da figure diverse — medico od altri- e sia invece necessaria una struttura gerarchica autonoma» Opposta l'opinione dei sanitari. Il consiglio direttivo dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Roma mi esprime «incondizionato apprezzamento» e il suo presidente, dottor Mario Falconi, scrive: «In troppi stanno operando per una sanità fatta da professionisti che rischiano sempre più di lavorare a compartimenti stagni e che non solo mal tollerano l'imprescindibile ruolo di sintesi che il medico deve avere nell'interesse primario dei pazienti. ma addirittura immaginano di sostituirsi ad esso. « Per concludere riassumo schematicamente la situazione. Oggi per diventare infermiere si accede ad un corso universitario, diviso in due livelli. Il primo consente l'acquisizione dopo tre anni del titolo di infermiere laureato (non di dottore). Se si continua per altri due anni si prende la laurea di II livello ed il titolo di dottore in Scienze infermieristiche. Va, però, evidenziato che tutti i titoli infermieristici acquisiti prima del 2000 (cioè prima della riforma delle professioni sanitarie) sono stati sanati e ope legis resi equipollenti alla laurea breve. La riforma, quindi, corona anche anni di sanatorie che hanno trasformato ope legis migliaia di portantini in infermieri con un tocco di magia politico-sindacale. Il primario non ha di fatto più alcuna voce in capitolo nella organizzazione, gestione e regolazione del personale infermieristico. Altro aspetto non irrilevante è che l'acquisizione di un titolo professionale indubbiamente più qualificato, in carenza di figure professionali di livello basso o intermedio, ha creato indubbi problemi nella gestione assistenziale del paziente. Un infermiere laureato aspira verosimilmente ad una attività professionale superiore. Quando tutti gli infermieri saranno laureati e masterizzati chi distribuirà le medicine ai degenti, chi porterà la padella o il pappagallo, chi metterà toglierà la flebo, chi dovrà farli mangiare? A che servirà un ospedale pieno di dottori in medicina o in scienze infermieristiche? Le conseguenze sono destinate ad ampliarsi con l'introduzione in corso d'opera di almeno una diecina di carriere parallele e autonome. La Regione Lazio, ad esempio, ha già disposto l'istituzione di nuovi servizi con relativa nomina di nuovi dirigenti per quanto riguarda, oltre all'assistenza infermieristica e ostetrica, i servizi di diagnostica strumentale, riabilitazione, prevenzione, assistenza sociale. Le nomine dei dirigenti per un triennio avverranno dopo un colloquio e la presentazione dei titoli. Non, però, dopo un vero concorso con graduatoria certa. La scelta spetterà, infatti, a una triade formata dal direttore sanitario e da due «esperti dell'area» (alias sindacalisti?). I più bravi e qualificati saranno destinati anche in questi casi a lasciare il passo ai meglio «targali»?

Mario Pirani
La Repubblica 30 aprile 2007

Il Collegio risponde così

Ho pianto di rabbia leggendo queste parole, sono davvero rammaricata e profondamente offesa. Io non sono spinta da nessun interesse politico sindacale. Ma ho solo una voglia di far crescere e rendere viva la mia professione.
Mi sento solamente di augurarle di non essere mai ricoverato, o di non aver mai bisogno di un infermiere nella sua vita. Specialmente di un "Dottore" come me.

lunedì 7 maggio 2007

Ho sempre odiato giocare in squadra

Sono davvero delusa che dopo tutto l'impegno messo per fare il lavoro di quell'esame sia andato tutto in malora. Tutto per colpa di chi faceva parte della mia squdra. Odio che tutti i giorni che ho perso sopra a quei libri siano stati inutili, perchè qualcuno si è limitato a fare semplicemente Copia/Incolla da dei siti. Siti che, ovviamente, conoscevano anche i docenti e che non si fanno certo prendere in giro da noi. Non lo sapevo, e comunque non sono stata giustificata. Purtoppo il voto che conta è nel complesso e non nella singolarità. Per cui tutta la mia fatica è andata in fumo.
Continuo a capire perchè amavo così tanto la ginnastica ritmica individuale. Io passavo le ore in quella maledetta palestra e se poi in gara sbagliavo, la colpa era solo mia. Al contrario nelle competizioni di squadra io potevo pure essere perfetta, ma bastava un errore delle mie compagne che faceva sfumare tutta la fatica di mesi di allenamento.
Odio giocare in squadra, voglio essere responsabile solamente dei miei errori e non di quelli degli altri.

domenica 6 maggio 2007

Ma che CAZZO stai dicendo!!!!!

Todos caballeros negli ospedali italiani

"Sono anni ormai che mi occupo della sanità pubblica con magri risultati. Talvolta solo l’enormità di nuove nefandezze mi spinge a riproporre il tema. Ora scopro che un altro colpo è stato inferto al ruolo dei medici, con conseguenze che ricadranno in un modo o nell’altro sui pazienti.
Vengo ai fatti: da che mondo è mondo gli infermieri in corsia dipendono da una (o un) caposala e costei risponde al primario e ai medici di turno. Con la riforma universitaria del 3+2 è stata aperta la possibilità di una qualifica professionale più alta a numerose categorie, attraverso il conseguimento della cosiddetta laurea breve. Ne possono usufruire svariati settori tecnici collegati alla sanità (infermieri, ecc.). È un’ottima cosa fino a che migliora la preparazione professionale di queste categorie; diviene aberrante se è intesa come leva per far saltare ogni principio di gerarchia e responsabilità medica.
Purtroppo è quello che sta accadendo grazie alla pressione sindacale e alla complicità partitica.
Sotto la parola d’ordine «siam tutti dottori» è passato il principio che gli ex infermieri, oggi muniti di laurea, non dipendono più dai responsabili medici del reparto ma costituiscono un servizio autonomo, con una propria gerarchia interna, sottratta persino alla direzione sanitaria ma facente capo alla direzione generale.
............
Ecco che, infatti, si ventila la possibilità di reparti gestiti da infermieri ed altri tecnici laureati,
con i medici ridotti a consulenti di reparto....
.....
Ci si troverà insomma con servizi diretti da persone che avranno competenze scarse o parziali
sul complesso processo che si svolge nel loro servizio, competenze certamente minori dei medici loro sottoposti.
Tutti «dottori» o «todos caballeros» negli ospedali italiani?"

MARIO PIRANI
La Repubblica 23/04/2007 pag 18

Sono assolutamente indignata nel leggere questo articolo! Mi auguro che il Sig. Giornalista che ha scritto queste assurdità sia un pò più documentato in merito a queste affermazioni.
Esistono leggi dello STATO ITALIANO, così come in tutti gli altri stati EUROPEI, che regolamentano la mia Professione!
Ho un elenco piuttosto lungo di articoli da citare, per fare degli esempi:
  • Legge 341/90
  • D. L. 502/92
  • D.L. 517/93
  • D.M. 739/94
  • Legge 42/99
  • D.L. 229/99
  • D.M. 509/99
  • Legge 251/2000
  • L. 1/2002
  • L. n.56/2002
  • D.M. 2 aprile 2004
  • Ordinamenti didattici
  • Patto infermiere cittadino
  • Codice Deontologico
Legge 42/1999 Disposizioni in materia di professioni sanitarie:
Art.1 La denominazione "professione sanitaria ausiliaria" nel testo unico delle leggi sanitarie è sostituita dalla denominazione "PROFESSIONE SANITARIA"

Per cui: MA CHE CAZZO STAI DICENDO?

Mi auguro vivamente che le dichiarazioni di questo articolo vengano immediatamente corrette.
Questo articolo è già stato portato all'attenzione del NOSTRO COLLEGIO PROFESSIONALE!!!!!!! Che per fortuna risponde con questo articolo

sabato 5 maggio 2007

Cura di sè

Dopo aver finito la lunga agonia dell'esame di chirurgia generale, fortunatamente finito bene (30).
Mi manda un messaggio la mia amichina e mi dice "Sto andando in palestra, vieni? Vado a fare una lezione di Tone Up, è leggera ce la puoi fare" "ok" dico io. Arrivo di corsa nella sala della palestra e comincio la lezione.
"E' leggera, ce la farò!"
Erano passati appena 10 minuti e non ce la facevo più!
Non sò come ho fatto a finirla, volevo andar via, scappare da quella tortura. Per fortuna, a fatica, ho fatto tutti gli esercizi.
Uscendo non riuscivo a stare in piedi. Incontriamo l'istruttrice e mi sono un pò vergognata nel dirgli che ero distrutta.
Ringrazio Marzia per avermi un pò "imbrogliato" altrimenti non avrei mai fatto quella lezione. Sono davvero fuori forma e se non mi metto un pò in riga dovrò rinnovare tutto il guardaroba!
E poi tra i buoni propositi dell'anno c'erano due punti che riguardavano questo problema!
Oggi mi fa male qualsiasi muscolo.... ma se posso domani andrò di nuovo per continuare con questa tortura!

giovedì 3 maggio 2007

La discesa

Ho tolto lo sguardo dai miei piedi, dal mio corpo, dai miei pensieri.
Questa sera ho guardato in alto, oltre la mia testa, ed ho capito.
Continuo a ripetere gli stessi errori.
Sto cadendo sempre più in basso.
La luce continua ad allontanarsi dai miei occhi.
Forse le tenebre mi stanno inaridendo.
Ma sono impotente di fronte a questo continuo divenire.