mercoledì 31 maggio 2006
Rubrica
lunedì 29 maggio 2006
Feste
Sono stata invitata ad una festa di compleanno. Non sapevo se andarci, non conoscevo nessuno se non un solo invitato. Alla fine ho pensato che non c'era niente di male e che mi poteva far solamente bene, soprattutto uscire, vedere nuove persone e passare una serata diversa da tutte le altre. Arrivo in questo locale romano molto di tendenza, c'era la fila per entrare, già volevo tornare indietro. Ma dato il nome del festeggiato, siamo entrati senza problemi. Una volta dentro ho capito che non era posto per me, che mi sentivo come un pesce fuor d'acqua e tutte quelle persone non avevano niente a che fare con me. Cerco di non essere presa dai pregiudizi, ma le ragazze erano tutte molto fredde e si curavano solo dei capelli o dei vestiti di marche importanti. I ragazzi invece presi dai loro cellulari e a parlare delle loro macchine costosissime. Sarei voluta morire. Bevo rapidamente il drink pieno di ghiaccio. Non riuscivo a respirare. Poi viene un tipo e si presenta, noi ci siamo già conosciuti, mi dice, io lo guardo in maniera fredda e sorridendo gli rispondo "Non credo proprio!" Ho preso il braccio di Raniero e gli ho detto che non sarei rimasta un minuto di più in quel posto, a costo di prendere un taxi. Lui sorride e mi dice, andiamo a fumare, e invece di tirar fuori le sigarette prende le chiavi della macchina. Grazie, non avrei resistito un minuto di più e a quanto pare eravamo in due!!! sabato 27 maggio 2006
Il vermetto nel piatto
Ieri sera sono andata a cena da mia Zia, contenta di fare una gran bella mangiata. Arrivo presto, avevo pranzato poco, così posso mangiare di più a cena. La mia cara zia mi elenca le varie pietanze preparate, che già io e Milena stavamo pregustando in attesa di Francesco. Zia insisteva che voleva cuocere anche la carne e noi cercavamo di farle capire che aveva cucina per un intero regimento di soldati e che non c'era bisogno di preparare altro. Ci sediamo, come sempre la tavola molto curata. Arriva una pasta all'amatricina che non ricordavo davvero il tempo che non ne mangiavo una così buona. Tutta contenta comincia la mia bella cenetta. Poi arriva una bella composizione con pomodorini, mozzarelline e carciofi sott'olio.... che buoni i carciofi, mi piacciono così tanto. Ne prendo uno lo taglio a metà e fagocito la prima metà in un attimo, mentre masticavo sentivo una strana sensazione in bocca ma mando giù il mio boccone, guardo nel piatto il mio carciofo, lo giro e trovo una bella metà di un verme dentro il carciofino..... ops... e l'altra metà dov'è??? I conti son stati presto fatti... me lo ero appena mangiato.... non sapevo che fare.... calma e sangue freddo.... voglio vedere a chi resterebbe se si accorgesse di aver mangiato metà di un verme grande come il tuo dito mignolo. Ho cercto di fare la vaga ma la mia faccia è stata subito notata dagli altri commensali. Se mia zia si poteva suicidare lo avrebbe fatto piuttosto di affrontare una tale vergogna. Così l'ho presa a ridere, "Visto, zia, che volevi fare la carne! Non c'è davvero più bisogno! Io me la sono già mangiata!!!" Così la serata è finita ridendo su questo maledetto verme, anche se nessuno di noi ha più mangiato... Tornando a casa ho cominciato ad aver una strana sensazione addominale. Mi sono detta che sicuramente era tutta una mia impressione. Ma la sensazione aumenta fino a diventare dolore e comincio a sudare freddo. Corro a casa e comincia la tragedia vomito e diarrea in continuazione. Non sapevo più che fare, un dolore e una sensazione di malessere addosso indescrivibile. Chiamo il mio medico preferito che serenamente mi dice, non è niente, è solo una intossicazione alimentare..... vorrei morire, anche questa mi sono dovuta prendere. Così la mia nottata è passata in bagno e con una tazza di camomilla in mano. Ora al lavoro sto faticando molto a tenermi sveglia, per fortuna il lavoro di sabato è molto ridotto. Non riesco a mangiare, ho ancora diarrea e nausea, mi sento debole, insomma mi sento peggio del mio vermetto nel piatto.......venerdì 26 maggio 2006
Pazzia
La follia diviene portatrice di una forza conoscitiva straordinaria che rivela come la vera mancanza di senno sia da cercare piuttosto tra i cosiddetti "savi", dotati di certezze incrollabili e di punti di vista unilaterali, che non presso i "pazzi", in grado di assecondare in modo più veritiero la propria coscienza e le proprie pulsioni. La follia è segno di conoscenza e di consapevolezza razionale, condannando la demenza del mondo che, spinto dall'avidità, rincorre falsi valori e tesse le lodi di quella superiore "follia" che spinge il cristiano a fare della fede esercizio di vita. «E quale è di pazzia segno più espresso/ che, per altri voler, perder se stesso?» ... «Vari gli effetti son, ma la pazzia/ è tutt'una però, che li fa uscire».(Ariosto) Orlando pazzo fa "incredibili prove", è fuori di senno: alle radici della sua "insania" vi è il desiderio amoroso per Angelica. L'impazzimento del paladino arriva quando Orlando giunge nei luoghi che hanno ospitato l'amore tra Angelica e Medoro. E' quindi un'"insania" scaturita da gelosia, una demenza d'amore.
«Pazzia è disorganicità, disarmonia, discordia». Il segno della pazzia è «del tutto contestualizzato, obbedisce cioè ai contingenti termini assiologici della costellazione di significati in cui viene, volta volta, a dislocarsi…».
Il pazzo è il "gentiluomo" che si abbandona all'eccesso, che trasgredisce le leggi del convenevole. Ballare per strada la moresca o confortare una madre che ha perso il figlio con arguzie e motti piacevoli è sconveniente e inopportuno. Il comportamento non consono alle circostanze è irrazionale e incrina il sistema della sprezzatura che regola l'agire del gentiluomo.
Il pazzo è colui che compie azioni rischiose, dove sono più sicure la perdita e la sconfitta che non il guadagno e il successo. La pazzia è segnata dall'infrazione alla regola aurea della discrezione e della prudenza. La pazzia è concepita o come la fase finale della malinconia (intesa come malattia) o, in senso metaforico, in quanto perdita del buon uso della ragione, come nel caso del marito che sgrida senza motivo la moglie o di chi non sa fare un uso responsabile delle ricchezze. «…non è altro l'esser pazzo, secondo il nostro modo di parlare, che far le cose senza decoro, e fuor del commune uso de gl'uomini. Onde reputandosi saviezza nella Città ad un uomo di età matura trattare de reggimenti della famiglia, e della Repubblica, Pazzia si dirà ragionevolmente alienarsi da queste attioni, per essercitare giuochi puerili, e di nessun momento…» .
giovedì 25 maggio 2006
Cirque du Soleil
Descrivere le emozioni che ho provato su quella poltrona mi è davvero difficile. L'aria da fiaba e la spettacolarità è stata sempre presente. Vedere tanti artisti con dei costumi bellissimi ed un trucco perfetto, con le loro acrobazie, pieni di abilità e fantasia. Il non sapere dove guardare, rimanere a bocca aperta e sentirti gli occhi pieni di magia, uscire con le mani spellate da quanto hanno battutto una con l'altra ed uscire con la sensazione di averle battute troppo poco per quello che ti hanno dato quegli artisti. Stare seduta con te vicino mi lascia ancora una stana sensazione, sembra quasi impossibile che eri lì solo per farmi contenta. Sono felice che ti sia divertito quanto me, e sono ancora più felice di aver vissuto questa serata con te, conclusasi con una cena al McDonald del raccordo a mangiare schifezze!
mercoledì 24 maggio 2006
Sempre così buio

Vedo sempre più buio. Ieri con mio padre, dentro quell'ospedale con la valigia piena di analisi e lastre in cerca di risposte. Sono partita con il cuore piuttosto sfiduciato, sicura che non avrei avuto nessun tipo di risposte se non quelle che già sapevo. Invece sono uscita in lacrime, dovrò affrontare un nuovo ricovero e dovrò fare un altro esame molto invasiva. Ho cercato di evitarla, ma ormai sembra indispensabile. Continuo a preoccuparmi, cerco di stare serena, ma non è facile, ancora mi vogliono studiare. Comincio a pensare che la mia vita rimarrà sempre così oscurata e la luce verso la felicità sempre più lontana.
martedì 16 maggio 2006
La festa dei ceri
Anche quest'anno sono finiti. Sempre volecemente, una giornata che ogni Eugubino aspetta tutto l'anno, vive intensamente e poi arrivi alla sera stremato e con il cuore ancora pieno d'emozioni.
La corsa è stata bellissima, peccato i piccoli "incidenti" di San Giorgio, ma la commozione è stata superiore a tutti gli altri anni. Durante l'alzata, la mostra e tutta la corsa, le lacrime mi bagnavano gli occhi; grazie per le splendide emozioni che mi sapete dare!

venerdì 12 maggio 2006
Annunciazione Annunciazione
domenica 7 maggio 2006
Odio i weekend
sabato 6 maggio 2006
Karma Chameleon
mercoledì 3 maggio 2006
La vera donna di casa

In questi giorni mi sono dedicata tantissimo alla casa. Tutto è iniziato con l'arrivo del mio nuovo armadio sul corridoio di casa. Ne ho approfittato per ripulire la stanza da cui ho tolto quello vecchio e non mi sono più fermata! Ho una casa perfetta, mi dispiace pure sporcarla di nuovo e vado in giro con la pezzetta al seguito e appena esco da una stanza passo l'aspirapolvere. Mi sto divertendo molto, è bello dedicarsi al luogo in cui uno vive. Ma soprattutto tornare a casa e sentirla profumare di ordine e pulito, mi fa sentire più matura e responsabile, addio piatti dimenticati nei lavandini e montagne di panni da lavare e stirare, adesso sono una vera donnina di casa pronta per dedicarci più tempo possibile!
lunedì 1 maggio 2006
Un anno
Un anno fa ero ancora in isolamento. Mi fa male ogni volta che ci penso. Adesso mi guardo indietro e la mia vita in un anno è cambiata radicalmente. Faccio la conta di tutto quello che è cambiato e ne resto sempre più impressionata. Dentro quella stanza la Silvia che è entrata non è la stessa che poi è uscita. E i conti li sto ancora pagando. Avevo tante persone che mi chiamavano, mi venivano a trovare, si preoccupavano per me, ed ora ne sono rimaste solo cinque. Gli altri li ho persi tutti e temo che sicuramente ciò è avvenuto per colpa mia. Ma non ho volgia di accusarmi di altre cose, già sto abbastanza di merda con me stessa, per cui chi mi ha detto di "stare alla larga" verrà accontentato e tanti saluti. Nel frattempo mi dedico alla mia famiglia e giro con mio padre e tutta la sua combriccola delle Vespe storiche in giro per i litorali romani. Sperando di far finire prima possibile questo lungo periodo di buio.



