mercoledì 28 febbraio 2007

Golia

Ho trovato questa fotografia del mio adorato Golia quando era un cucciolo...

martedì 27 febbraio 2007

Abbiamo cominciato



Le lezioni sono iniziate a pieno ritmo, sono intere settimane che le passo tra università e lavoro. Non riesco a vedere o fare altro. La mattina a lezione ed il pomeriggio in ospedale, tutto il giorno a lezione (sprecando giorni di ferie) o tutto il giorno in ambulatorio per recuperare le ore. Non riesco nemmeno più a dormire serenamente per paura di non ricordare se devo andare al lavoro o no. Torno a casa e collasso sul letto, per fortuna che in questi giorni sono venuti i miei genitori che mi hanno fatto la spesa, se no nemmeno mangiavo! Venerdì ho un esame e non ho nemmeno finito di studiare, mi sono accorta solamente oggi che mi mancavano le dispense di due lezioni. Non sò più a chi dare i resti.

Oggi sono usciti i turni di Marzo, con solo qualche giorno di ritardo... (vabbè lasciamo perdere) e tutto quello che avevo detto alla caposala non è stato assolutamente preso in considerazione, così ho dovuto fare un biglietto con tutti i turni da cambiare (praticamente tutti....). Devo capire perchè le famose 150 ore studio che mi spettano da contratto non le posso ancora usare fino a che qualcuno non si decide a mettere quella benedetta firma sulla delibera.

E poi a lezione parliamo di stress e difficoltà nella comunicazione...... basta che una si guarda allo specchio e po i certe cose non c'è nemmeno bisogno di studiarle....

martedì 20 febbraio 2007

Demolizione


Questa mattina mentre uscivo di casa per andare a lezione ho trovato una grande confusione. I vigili urbani stavano abbattendo una piccola casetta abusiva, costruita da un gruppo di vecchietti del quartiere. Ok era abusiva, ma non dava fastidio a nessuno. Così adesso i miei cari amici di quartiere non hanno più un luogo dove incontrarsi. Ha fatto bene l'amministrazione comunale a svolgere il proprio lavoro. Ora però bisogna riflettere: questi signori hanno costruito quella casetta come punto di ritrovo e ricreativo perchè non avevano altro a loro dispozione, e loro si limitano solamente a buttarla giù....

lunedì 12 febbraio 2007

Non si può star mai tranquilli

Una volta che scrivo su un post che tutto va bene, mi capita di scriverne uno dicendo che va peggio di prima. Avevo deciso di tornare comunque al lavoro, ma come al mio solito ho palesemente esagerato ed ho messo a dura prova il mio organismo. Come era prevedibile il mio fisico non ha retto a tutto lo stress lavorativo. La terapia è davvero dura ed ho avuto per un attimo la voglia di gettare via tutte quelle maledette medicine. Sono entrata in letargo, due o forse tre giorni nel letto a dormire e cercare di riprendermi dalla stanchezza. Ci provo ad avere una vita normale, ma ogni volta mi rendo conto che non è solamente la volontà a far andare avanti le cose. Ma sono forte e non mollo, infatti oggi sono di nuovo tornata a lavorare.
Nel frattempo i giorni passano e sono felice di come ho facilmente risolto un incontro che non avrei mai voluto fare e che invece è capitato. Ho aperto la porta dell'ambulatorio di Urologia cercando Laura (una mia collega di Università) e appena apro la porta mi trovo davanti Raniero. Il gelo nella stanza. Per un attimo nei miei pensieri sono passate tante cose che avrei voluto dirgli, rabbia, rancore e tutte le cose che ha lascito in sospeso. Poi mi sono resa conto che non c'era niente da dire. Così ci siamo fissati solo un attimo ed io con uno sguardo gelido che ha congelato la stanza (Laura mi ha detto che pensava uscissero i pinguini dagli armadi!) gli ho semplicemento detto "Buon giorno" senza un minimo di sentimento o emozioni o altro, come salutare un qualsiasi individuo entrando in una stanza. Lui mi guarda e mi risponde, visibilmente imbarazzato. Poi mi giro verso Laura e dico "Ripasso dopo" e me ne vado senza nemmeno guardarlo di nuovo. Uscendo sbatto violentemente la porta (Laura ha temuto per i cardini della stessa!!!). Sono stupita di come quest'incontro non mi abbia lasciato nulla. Giuliano si sbagliava, diceva che incontrandolo avrei di nuovo sofferto, invece ho provato una strana sensazione. E' difficile da spiegare, ma uscita da quella stanza avevo un sorriso sereno e nella mente avevo uno solo pensiero: "Sto bene senza di te e non mi manchi. Tra i due il perdente sei solamente tu."
Ora mi rendo conto che senza di lui sto bene. Me ne sono resa conto solamente dopo averlo incontrato. Non ho nemmeno più rancore nei suoi confronti, nessun tipo di sentimenti lo riguarda, solamente la mia indifferenza. E questa cosa mi rende felice.
Ora devo dedicarmi a me stessa e voglio stare solo con chi mi vuole bene, e sono sicura che lui non me ne vuole e che forse non me ne ha mai voluto. :-)

martedì 6 febbraio 2007

Tutto sta cambiando



In questi giorni che non sono stata presente in questo blog ho cambiato molte cose della mia vita. Chi mi ha sentito al telefono sà di cosa parlo, ma ho voglia di scriverlo anche qui.

Alla fine mi sono operata, al rene, intervento in anestesia generale, il mio corpo in mano ad altre persone, non poter controllare tutto quello che mi accadeva intorno e non poter decidere. Alla fine è passato, coliche coliche e tanto dolore. L'incapacità della mia famiglia di aiutarmi e vederli piangere e sperare di poter prendere almeno una piccola parte del mio dolore. Ma è passato.

Adesso ho deciso che per un pò non voglio più operarmi, fare analisi, lastre, visite ed altro. Voglio stare lontano da medici, ospedali e tutto il resto. Così parlando con i medici ho deciso di prendermi un periodo di riposo.

Ho deciso che per il momento curerò solo i sintomi e non le cause. Non voglio più aver dolore e così ho iniziato una cura da un terapista del dolore. Pochi farmaci, ma decisi da uno specialista, con criterio e non "apro l'armadietto e prendo quello che trovo". Così non avrò più dolore e non dovrò più andare al Pronto Soccorso. Adesso dormo e vivo benissimo, mi sembra di essere in un sogno, dove non ho più quel coltello nella schiena e sono felice di poter ricominciare una vita "normale" senza dolore.

Ma sono felice di tutte quelle persone che mi sono state vicine in questi giorni così difficili.