giovedì 24 agosto 2006

Incontro

E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...
Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi,
ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...
E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway,
il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste:
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste...
Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...
E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."

Francesco Guccini

mercoledì 23 agosto 2006

Sr. Maria Elisa

Questa è la nostra foto, il nostro incontro e la gioia di aver incontrato un'amica che credevo lontana. L'emozione è stata grande e sicuramente resterà nel mio cuore per tutta la vita. I miei occhi erano pieni di lacrime dalla gioia ed il tuo abbraccio è stato così.... non ci sono aggettivi che possano descriverlo. Ti voglio bene e sono davvero felice che tu sia così serena e felice.
Sei bellissima!

martedì 22 agosto 2006

L'incontro

Non avevo mai immaginato di passare un compleanno così particolare. La mattina sono stata al lavoro, e questa è stata la prima volta che mi è capitato, la maggior parte delle volte ero al mare in ferie! Poi quando il pomeriggio sono rientrata a casa ho avuto una piacevole sensazione. Non erano vuote quelle stanze, ma tutta la mia famiglia era lì, a farmi gli auguri ed a parlare con me, il telefono riesce davvero ad aiutare in questi casi. Poi sono uscita ho imboccato quella strada che non percorrevo ormai da diversi anni ed ho suonato il citofono, la sua voce candida mi ha salutato, è proprio la sua! Sono salita in ascensore e il bottone del piano 3 era consumato, in gran parte dalle nostre dita. Sono arrivata alla porta e mi hai accolta così bella e candida con il tuo vestito e il velo, proprio come una suora vera, ops! lo sei davvero.... non posso credere come sei cambiata, parlare con te è stato davvero emozionante. La tua serenità e quella gioia negli occhi mentre ragionavamo sulla vita e su tutte le sue scelte. La tua è una scelta importante ma sono felice che hai trovato la tua serenità interiore, sinceramente ti invidio un pò. Spero che i nostri incontri siano sempre così ricchi d'emozione, non ho resistito, ho pianto e il tuo abbraccio è stato così rassicurante. Sono convinta che questo lungo periodo di separazione si stato costruttivo per tutti ed è bellissimo rivedere amici che pensavi persi. Ti voglio bene.

lunedì 21 agosto 2006

Oggi è il mio compleanno!!!

E siamo a 28.... comincio a crescere.... per non dire a invecchiare.... diciamo che sono più matura... bhé alla fine ognuno la vede come vuole.
Io sono felice ad ogni compleanno perchè è il mio giorno speciale!
Sono felice di come è cominciato e di tutte le belle sorprese che ho ricevuto. Ieri sera ero triste per una cena a cui avevo rinunciato e come nelle migliori storie si è risolta nel miglior modo possibile. Alla fine sono venuti tutti, tranne chi era a casa con la dissenteria o erano fuori città. Sono davvero felice, ho passato la cena più bella della mia vita e questo grazie a degli amici eccezionali. In giro per Roma ad agosto per rimediare carne e viveri a sufficienza, aver svuotato il loro frigorifero e le riserva di alcolici, ma felice di avermi riempito il cuore di gioia. Sono felice che sia venuto il miglior cuoco di barbecue della città, con cui riesco a risolvere tutte le ire e i dispiaceri con un semplice abbraccio. Sono felice di una famiglia, sebbene a chilometri di distanza, era vicinissima. Ho ricevuto dei doni splendidi tutti pensati per me.
Non finirò mai di ringraziere tutti. Vi voglio bene, siete davvero speciali

domenica 20 agosto 2006

Domenica venti agosto 2006

Questa domenica è passata un pò così. Avevo tanti progetti per questa giornata, una bella gita, una buona compagnia ed una cenetta con i miei amici per festeggiare con un giorno in anticipo il mio compleanno. E invece la giornata è trascorsa in tutt'altro modo. La mattina a piangere con la mia famiglia che mi manca da morire e comincio a non sopportare più la mia situazione di solitudine in una città così grande come Roma. Tante buche per la mia cena, anche da persone che speravo tanto di incontrare. Messaggi cattivi ad una persona a cui voglio bene e che quasi sicuramente non farà parte dei commensali alla mia cena. Me ne dispiace ma a volte le persone ti feriscono, anche senza volerlo, ed io ho fin troppe ferite dentro. Il pomeriggio da Marco e Marzia a vedere una che stira e l'altro che ripara la doccia del bagno e Molly che zompettava qua e là. Sono stata serena con loro e non finirò mai di ringraziali abbastanza per essere mie amici. Quasi sicuramente la cena del mio compleanno sarà a base di barbecue sul loro terrazzo, un bel trio. Della serie meglio pochi ma buoni. Solo a pensare che un anno fa alla mia festa eravamo circa quaranta persone e oggi non c'è più nessuno

sabato 19 agosto 2006

Il lavoro

In questi giorni d'estate in cui il carico di lavoro è diverso dagli altri mesi dell'anno mi viene un pò da riflettere. Su questo argomento ho fatto un breve sondaggio tra le persone che conosco e ho tirato un pò le somme.
Vorrei cominciare con il mio punto di vista: io adoro il mio lavoro e sono felice di aver scelto questa professione, mi reputo in gamba e non credo che ci sia nessuno in grado di smentire questa mia affermazione. Ma purtroppo mi trovo a ricoprire un ruolo che non mi rappresenta, non mi sento per niente un'infermiera d'ambulatorio dove la cosa che ti professionalizza di più è prendere il peso e la pressione delle persone. Mi sento che posso dare molto di più sia dal punto di vista professionale che personale. Mi sento una strumentista di sala operatoria, pronta alle urgenze e ai rapporti con pazienti veramente malati e non con ipocondriaci che fanno controlli inutili e si lamentano delle attese. Odio alcuni dei miei colleghi di lavoro, frustrati dai loro compiti e competenze che solo per il puro gusto di rompere i coglioni alla gente dicono e fanno cose veramente indegne di ogni essere umano. Alla fine io lavoro le mie 6-7-8 ore e poi me ne vado, perchè la mia vita non è l'ospedale, ma tutto quello che è al di fuori. Vorrei entrare in quello spogliatoio con il cuore più leggero e non pensare che una volta dentro devi poi affrontare persone così stupide che creano malumore. Sono stufa di discussioni, chiarimenti e poi discussioni di nuovo, odio il rancore e l'invidia che hanno in tanti. Odio il dover rendere conto di ciò che faccio a tutti e soprattutto odio quelle persone che per il solo gusto di ferire dicono e fanno cose per me assolutamente inconcepibili. Odio questa mia condizione di precarietà in questo ambulatorio in cui sono costretta a comprire i buchi e assecondare le abitudini di altri, e vieni criticata per qualsiasi cosa fai o non fai. Vorrei poter avere i miei spazi come sono sempre riuscita a raggiungere, ma questa volta sto trovando davvero tante difficoltà. Odio chi ricorre ai sindacati predendendo di non fare cose che sono di loro competenza, e vogliono delegarla ad altri (considerati contrattualmente suoi superiori). Non mi pesano le mani a chiudere un secchio della spazzatura, l'ho sempre fatto, ho addirittura passato lo straccio per terra per venire incontro alle esigenze di tutti e in particolar modo dei pazienti. Ma non tutti capiscono che queste devono essere eccezzioni e che se in gruppo esistono figure professionali diverse è perchè ci sono cose diverse da fare. Io di certo non mi metto a fare il medico e di questo non me ne dispiace per niente. Sono onorata di essere un'infermiera e non faccio le carognate.
In sostanza ho notato che tutti si lamentano del proprio lavor, c'è chi si lamenta perchè lavora troppo e chi perchè lavora troppo poco; chi non si vuole più svegliare alle 5 di mattina e chi vorrebbe lavorare più ore; c'è chi si lamenta di guadagnare troppo poco e chi rinuncerebbe allo stipendio così alto per dedicarsi a famiglia o ad amici; chi vuole un contratto fisso e chi ce l'ha si sente troppo legato all'ambiete lavorativo; chi si lamenta perchè il lavoro è troppo lontano da casa e chi vorrebbe girare il mondo per il lavoro; chi odia tutte le responsabilità che ha e chi non riesce a firmare nulla a suo nome. Gira e rigira alla fine ci lamentiamo tutti.
Vorrei tornare indietro di 50 anni in cui lavorare i campi era il lavoro di tutti e si collaborava senza invidie e ipocrisie, si lavorava con il sorriso, nessuno aveva la forza per essere insoddisfatto e lamentarsi, perchè si rishiava di tornare a casa e trovare il piatto vuoto perchè non erano riusciti a guadagnare i soldi per il pane quotidiano.

venerdì 18 agosto 2006

Fai da te

Ogni volta che mia madre viene a casa mia siamo grandi architetti. Abbiamo fatto di nuovo un bel cambiamento per casa. Abbiamo nuovamente girato i mobili e modificato l'assetto geologico del mio appartemento. Tanto per cominciare ho tolto la vecchie scarpiera e l'ho sostituita con una più piccola e comoda. Ho comprato un piccolo mobiletto e l'ho dipinto con lo spray bianco e l'ho montata tutta da sola. Ho spostato il mobile del pc e la libreria. Guardavo tutta soddisfatta la mia casetta e se penso che mi è costata solo 40 euro mi rende ancora più felice. Mi diverto a cambiare e rendere sempre più mia la mia casa. Il guardare ogni volta un mobile o un quadro e dirmi l'ho fatto quasi tutto da sola e come mi pare e piace. Anche se non sempre i risultati sono eccellenti questo mi spinge ancora di più a migliorarmi e provare ad osare ancora di più!

martedì 15 agosto 2006

Ferragosto


Il ferragosto è arrivato e quest'anno niente mare. Mi è un pò mancato, il sole, l'ombrellone e i gavettoni sulla spiaggia. Ma quest'anno è diverso dal solito, dagli altri 27 che ho passato, mi sento così diversa. Avevo così voglia di starmene a casa, sul divano a riposarmi e fare quattro chiacchiere con la mia cara amica che mi è venuta a trovare e finalmente ho conosciuto il suo boyfriend. Sono diversa e me ne rendo conto, ma in finale mi sento più serena.

venerdì 11 agosto 2006

L'estate

L'estate è sempre stata la mia stagione prefita, il caldo, la calma e tanto sole. La voglia di vivere e di fare mille cose è sempre tantissima... peccato che Roma ad agosto è sempre completamente vuota!!! Aiuto!!!